Gli scorridori
infernali
di Luca Rocchi
Copertina di Stefano Marinetti
Edizioni Tabula Fati
www.edizionitabulafati.it
Narrativa racconto
Collana Malacandra
Pagg. 48
ISBN 978-88-7475-148-8
Prezzo € 5,00
Racconto secondo classificato alla
quinta edizione del Premio letterario “Tabula Fati” 2007.
L'historia
di Gaspare Barbarigo, raccontata dal medesimo,
inviato dalla Serenissima Repubblica di Venezia per investigare sui terribili
fatti di sangue che, sul finire dell'anno del Signore 1475, sconvolsero il
contado bergamasco.
Sono gli ultimi anni del Medioevo e già il Rinascimento, con la
riforma di Lutero, bussa alle porte del tempo. Tuttavia l'epoca storica, prima
di finire, ha gli ultimi guizzi di quell'oscurantismo che in parte l'ha
contrassegnata, con fatti straordinari, da inferno in terra, nei possedimenti
bergamaschi della Serenissima. Morti misteriose, senza una precisa logica se
non quella della violenza, si susseguono, con vittime che sembrano frutto della
casualità. Più che opera di esseri umani si ha l'impressione che la ferocia dei
delitti sia più ricollegabile a bestie, o meglio ancora a uomini-bestie,
secondo i canoni tipici della “Caccia Selvaggia”, o della “Katertempora”,
comunque la si voglia chiamare.
Questa serie impressionante di fatti di sangue si svolge nel feudo
del vecchio Bartolomeo Colleoni, il grande
condottiero, Capitano di Terra della Serenissima Repubblica Veneta, e nel suo
castello di Malpaga giunge Gaspare Barbarigo, su incarico del Doge, per svolgere le
indispensabili indagini.
Benché la vicenda si svolga nello spazio ristretto di un racconto,
l'autore è riuscito a condensare notevolmente la narrazione, così da essere
completa, esauriente e appassionante nelle sole 40 pagine del libro.
Premetto che l'aspetto “horror” dell'inizio poco a poco sfuma in
un thriller la cui soluzione, peraltro logica, si ha, come si conviene, solo
alla fine, in una specie di duello tacito fra il colpevole e un rappresentante
della fede, più portato alla stringente razionalità che alla superstizione,
propria invece di un popolino terrorizzato da eventi inspiegabili.
Per quanto ovvio non anticipo nulla, al fine di non togliere il
piacere della scoperta che conclude degnamente un racconto ben scritto e dove i
caratteri dei protagonisti emergono pagina dopo pagina, portando alla
considerazione, tema anche di altri scrittori, che sovente le persone non sono quel che
sembrano e che quindi anche la verità ha molte facce, tanto da non essere mai
assoluta.
La lettura, assai piacevole, è quindi senz'altro consigliata.
Luca
Rocchi è nato nel 1976
e risiede nelle vicinanze di Bergamo. Autore per diletto da qualche anno,
svaria dalla poesia alla narrativa non disdegnando di scrivere fiabe e
abbandonarsi a una vena fantastica.
Di recente è stato tra i
finalisti, o menzionati, in alcuni premi nazionali e suoi lavori compaiono in
antologie e siti letterari.
Amante del genere storico, i suoi racconti sono
ambientati quasi esclusivamente nel passato; sua massima aspirazione è,
infatti, cercare di far rivivere luoghi e persone avvolti dalle nebbie del
tempo.
Renzo
Montagnoli