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  Recensioni  »    »  Gli scorridori infernali, di Luca Rocchi, edito da Tabula Fati 27/01/2010
 

Gli scorridori infernali

di Luca Rocchi

Copertina di Stefano Marinetti

Edizioni Tabula Fati

www.edizionitabulafati.it

Narrativa racconto

Collana Malacandra

Pagg. 48

ISBN 978-88-7475-148-8

Prezzo € 5,00

 

Racconto secondo classificato alla quinta edizione del Premio letterario “Tabula Fati” 2007.

 

L'historia di Gaspare Barbarigo, raccontata dal medesimo, inviato dalla Serenissima Repubblica di Venezia per investigare sui terribili fatti di sangue che, sul finire dell'anno del Signore 1475, sconvolsero il contado bergamasco.

 

 

Sono gli ultimi anni del Medioevo e già il Rinascimento, con la riforma di Lutero, bussa alle porte del tempo. Tuttavia l'epoca storica, prima di finire, ha gli ultimi guizzi di quell'oscurantismo che in parte l'ha contrassegnata, con fatti straordinari, da inferno in terra, nei possedimenti bergamaschi della Serenissima. Morti misteriose, senza una precisa logica se non quella della violenza, si susseguono, con vittime che sembrano frutto della casualità. Più che opera di esseri umani si ha l'impressione che la ferocia dei delitti sia più ricollegabile a bestie, o meglio ancora a uomini-bestie, secondo i canoni tipici della “Caccia Selvaggia”, o della “Katertempora”, comunque la si voglia chiamare.

Questa serie impressionante di fatti di sangue si svolge nel feudo del vecchio Bartolomeo Colleoni, il grande condottiero, Capitano di Terra della Serenissima Repubblica Veneta, e nel suo castello di Malpaga giunge Gaspare Barbarigo, su incarico del Doge, per svolgere le indispensabili indagini.

Benché la vicenda si svolga nello spazio ristretto di un racconto, l'autore è riuscito a condensare notevolmente la narrazione, così da essere completa, esauriente e appassionante nelle sole 40 pagine del libro.

Premetto che l'aspetto “horror” dell'inizio poco a poco sfuma in un thriller la cui soluzione, peraltro logica, si ha, come si conviene, solo alla fine, in una specie di duello tacito fra il colpevole e un rappresentante della fede, più portato alla stringente razionalità che alla superstizione, propria invece di un popolino terrorizzato da eventi inspiegabili.

Per quanto ovvio non anticipo nulla, al fine di non togliere il piacere della scoperta che conclude degnamente un racconto ben scritto e dove i caratteri dei protagonisti emergono pagina dopo pagina, portando alla considerazione, tema anche di altri scrittori, che sovente le persone  non sono quel che sembrano e che quindi anche la verità ha molte facce, tanto da non essere mai assoluta.

La lettura, assai piacevole, è quindi senz'altro consigliata.     

 

 

Luca Rocchi è nato nel 1976 e risiede nelle vicinanze di Bergamo. Autore per diletto da qualche anno, svaria dalla poesia alla narrativa non disdegnando di scrivere fiabe e abbandonarsi a una vena fantastica.
     Di recente è stato tra i finalisti, o menzionati, in alcuni premi nazionali e suoi lavori compaiono in antologie e siti letterari.
     Amante del genere storico, i suoi racconti sono ambientati quasi esclusivamente nel passato; sua massima aspirazione è, infatti, cercare di far rivivere luoghi e persone avvolti dalle nebbie del tempo.

 

 

Renzo Montagnoli

 
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