L'intervista è a Vittorio Banda,
classe 1944, poeta dai generi molto variegati che non escludono, anzi
comprendono anche le tematiche religiose. Su Internet è conosciuto con il nick di “scriba”.
Perché scrivi?
Perchè
sento da sempre di doverlo fare; è qualcosa di più forte che sento
dentro di me e quando le parole salgono spontanee non posso far a meno di
scriverle.
Alla base di tutte le tue
opere c'è un messaggio che intendi rivolgere agli altri?
Sì,
quello di migliorare il nostro rapporto con il prossimo; se cambiamo il nostro
modo di rapportarci con gli altri l'umanità ne guadagna.
Ritieni che leggere sia
importante per poter scrivere?
Leggere
è fondamentale ma anche saper osservare i sentimenti ed i comportamenti del
nostro prossimo.
Che cosa leggi di solito?
Storia,
biografie, poesia, romanzi,novelle e tanta sacra
scrittura.
Quando hai iniziato a
scrivere?
Nel
1966.
I tuoi rapporti con
l'editoria.
Ho
avuto pochi rapporti; mi avevano pubblicato sulla Gazzetta di Novi Ligure alcune
poesie (lì mi firmavo con lo pseudonimo bavil),
poi
ho pubblicato sul giornale locale tribuna. Adesso mi sono state richieste
alcune poesie in dialetto romano dal blog di Roma
imago romae dove sono state postate; per il resto
ancora non ho avuto alcun rapporto, ma attendo fiducioso perché il tempo è
galantuomo.
Che cosa ti piacerebbe
scrivere?
Veramente
sto scrivendo una storia su Zaccheo e sulla sua travagliata conversione; sono a
buon punto. Per farlo mi sono dovuto documentare su tutta la storia ebraica e
particolarmente sulla vita in Palestina ai tempi di Gesù; in questo mi ha
aiutato il testo di Daniel Rops che descrive la vita
ebraica a quei tempi ed anche le Antichità giudaiche di Giuseppe Flavio .
Scrivere ha cambiato in
modo radicale la tua vita?
Sì,
perchè scrivere vuol dire “sentire “ e chi sente soffre di più !
Qualche consiglio per chi
ha intenzione di iniziare a scrivere.
Leggere , leggere e poi guardarsi intorno con attenzione, non
pensando
mai di trascurare gli altri perché non hanno niente da dirci.