Donne,
ricette, ritorni e abbandoni
di Milvia Comastri –
Edizioni Pendragon
Non
è un libro di cucina, ma un volume che raccoglie racconti, più o meno brevi,
dove la preparazione del cibo rappresenta un comune denominatore; poi, ci sono anche
ricette, più o meno invitanti, a seconda dei gusti di
ognuno, ma quel che conta è la gradevolezza, non al palato, delle storie che
vengono rappresentate da Milvia Comastri con
linguaggio fresco, con annotazioni argute, vicende anche semplici, ma raccontate
con garbata partecipazione.
Personalmente
mi hanno favorevolmente impressionato due racconti, se pur antitetici e su
questi intendo spendere una parola.
Il compleanno di Amalia Gargiulo ha un
sapore di cose antiche, di calore familiare che non può che coinvolgere; una
vita di speranze di due emigranti, il ritorno al paese natale, la morte di lui,
la sofferenza intima di lei - a cui darà una svolta
imprevedibile - ancora adesso, mentre scrivo, mi provocano un brivido di
emozione. Mi sembra di vedere Amalia intenta a cucinare e a ricordare, quasi
sento la sua voce mentre conversa con il marito morto.
Una vicenda triste, che non scivola però mai nel melodramma e che fa ben
comprendere quanto ampio e potente sia il significato della parola amore.
Buon anniversario, tesoro! L'amore fra due coniugi non c'è più, lui la
tradisce, lei apparentemente ne soffre, ma continua a far finta di niente.
L'apparentemente ha un senso perché invece la vendetta sarà un piatto di
straordinaria efficacia. Scritto quasi con la cadenza di un thriller, anche se
di morti ammazzati non ce ne saranno, è di una originalità
incredibile e alla fine viene quasi spontaneo applaudire l'azione di rivalsa
della donna nei confronti del marito.
Ecco,
sono solo due dei racconti; non è che gli altri non siano piacevoli, anzi si
leggono volentieri e tutto d'un fiato. Ho voluto ricordare solo questi perché
ritengo che possano rappresentare adeguatamente l'intera opera.
Concludo
con un'ultima annotazione: non credo che ci sarà bisogna di augurarvi buona
lettura, perché sono certo che lo sarà e che magari vi soffermerete, come me,
un po' di più sulle pagine in cui si parla di Amalia Gargiulo
e del particolare anniversario di Eleonora e di Aldo.
L'autore
Milvia
Comastri è nata a Bologna il 18 agosto 1946 e ha
iniziato a scrivere molto precocemente favole, poesiole,
brevi racconti, alcuni anche pubblicati sul Corriere dei Piccoli.
Con
il matrimonio, la nascita del figlio, il lavoro ha abbandonato la scrittura,
riscoprendola però circa quattro anni fa. E i risultati sono venuti pressoché
subito, con i riconoscimenti di premi letterari (Primo posto al concorso
nazionale “Il Tarlo 2004”,
gradino più alto del podio per la 4^ edizione del premio “Carlo Levi”, terza al
Premio Firenze 2004) e con la pubblicazione della raccolta di
racconti oggetto della presente recensione.
Attualmente
sta lavorando al suo primo romanzo (Isole).