L'intervista è
alla casa editrice Las Vegas, in persona di Andrea Malabaila.
Las Vegas edizioni nasce a
Torino nel 2007 e si propone come nuovo punto di riferimento dei giovani
scrittori di narrativa (non di genere). I primi tre titoli sono stati
pubblicati nel gennaio del 2008 e distribuiti a livello nazionale da CDA. Già
da queste prime pubblicazioni si evince il carattere di questa casa editrice:
nell'antologia “Viva Las Vegas”, curata da Andrea Malabaila,
viene dato spazio a quindici giovani scrittori tutti più o meno affermati (Morozzi, Gamberale, Buzzolan, Bariani, Fontana,
Romano, Candida, Dadati, Mercadante,
Genghini, Governatori, Mascheroni, Bottero, Melina, Deninotti) e
tutti al massimo della loro forma narrativa, in una sorta di festa
d'inaugurazione; “Il diario dei sogni”, invece, è il secondo romanzo di Marco
Candida, dopo l'ottimo esordio nel 2007 con Sironi, a dimostrazione del
tentativo di Las Vegas di coinvolgere i migliori giovani talenti in
circolazione, senza timori reverenziali nei confronti delle case editrici più
potenti; “Saxophone Street Blues”, infine, è
l'esordio di Hector Belial, un ventenne che ha
costruito una storia postmoderna e citazionista sul
modello dei film di Tarantino, e su cui siamo pronti a scommettere senza
esitazioni.
Le storie perfette per Las
Vegas sono giovani, ironiche, rock, romantiche, glamour. Hanno un inizio, uno
svolgimento e una fine (non necessariamente in questo ordine). Ma, soprattutto,
hanno stile.
Las Vegas pubblicherà una
decina di titoli all'anno, perché è meglio far uscire pochi libri e promuoverli
al massimo delle possibilità piuttosto che abbandonarli alla selezione del
mercato.
Ovviamente, non viene
richiesto nessun contributo economico (né acquisto obbligatorio di copie) da
parte degli autori.
Tutte le informazioni e le novità sono disponibili sul sito www.lasvegasedizioni.com e sul blog www.lasvegasedizioni.splinder.com.
Le origini della vostra casa
editrice?
Il progetto nasce da un'idea di Andrea Malabaila,
che ha conosciuto il mondo editoriale “dall'altra parte”, ovvero come autore di
romanzi (l'ultimo uscito per Marsilio).
Quali sono gli elementi di
originalità del vostro progetto?
Innanzitutto il rapporto con gli autori, che spesso è trascurato
dagli editori per problemi pratici di gestione. Ma un libro non può essere abbandonato a se
stesso, una volta stampato.
E poi puntiamo su uno “svecchiamento” del sistema, dando risalto ad
autori giovani, esordienti o già pubblicati. Crediamo che un vero editore debba
essere in grado, da una parte, di convincere gli autori già affermati a
pubblicare con la propria sigla, e dall'altra di scoprire e lanciare nuovi
talenti, senza poi abbandonarli dopo le prime difficoltà – oggi è paradossalmente
più facile esordire che pubblicare il secondo libro.
Quale
pensate che sia il futuro dell'editoria in Italia e della vostra
casa editrice in particolare?
Il nome “Las Vegas” sta a testimoniare che forse aprire una casa
editrice, oggi, è un azzardo. Ma se non punti, non vinci mai.
In Italia si legge poco: di chi è la
colpa? Un po' anche delle case editrici?
Troppo comodo dire che si legge poco. Se anche leggesse solo il 30%
della popolazione, ci sarebbero comunque venti milioni di potenziali lettori (e
acquirenti). Il problema vero è il sistema attuale: non è possibile che i
librai siano così miopi da
non accorgersi del movimento che sta alla base. Invece spesso si limitano a
prestare il fianco alla colonizzazione selvaggia dei soliti due-tre
nomi, senza un minimo di spirito di iniziativa. Se trovi solo Harry Potter, è
chiaro che compri solo Harry Potter.
Come immaginate possa essere il
vostro lettore ideale? E quali passi per avvicinare i lettori ai libri da voi
editi?
Il nostro lettore ideale deve essere giovane, ma non in senso
strettamente anagrafico. Può essere anche giovane di spirito. Il nostro
primissimo titolo, l'antologia “Viva Las Vegas”, sta riscuotendo pareri
positivi da persone di tutte le età.
Quale dei vostri libri vi ha dato le
maggiori soddisfazioni e perché?
Beh, è presto per essere soddisfatti. Come dicevo prima, i primi tre titoli sono appena usciti. Ci sentiremo
soddisfatti quando avremo lasciato un segno.