Camon
di
Filippo Cerantola
Apogeo
Editore
Saggistica
Pagg.
288
ISBN
9791281386211
Prezzo
Euro 15,00
Tutto
Camon
Non
è certo facile scrivere di Ferdinando Camon, anzi sono dell´opinione
che sia particolarmente difficile, perché non è un autore
monotematico, ma un attento osservatore della società e del suo
divenire che analizza in modo accurato, ritraendo quadri letterari
che sono sostanzialmente la realtà. Ci ha provato Filippo Cerantola
con questo suo Camon, un lavoro che mi è sembrato
molto ben realizzato, volto a proporre al lettore un´immagine
completa di uno dei maggiori autori della nostra letteratura e credo
che anche lo stesso Camon sia d´accordo sul buon risultato
dell´opera.
In
288 pagine c´è tutto, proprio tutto, esposto in modo organico e
razionale, la sua vita, i suoi rapporti con gli altri, il suo
pensiero politico, l´analisi della sua produzione letteraria
distinta in Ciclo degli ultimi, Ciclo del terrore e
Ciclo della famiglia, i numerosi
articoli pubblicati su diversi giornali.
Proprio
per quanto concerne i romanzi e anche le poesie ho notato, con
piacere, che il giudizio, sia pur necessariamente abbastanza
sintetico, è tuttavia esaustivo, a tutto vantaggio ovviamente di chi
legge che così può avere una visione completa di tutte le sue
opere, tale da comprendere la grandezza del loro autore, ma anche da
invogliarlo a procedere alla loro lettura.
Per
quanto i libri dei singoli cicli siano rappresentativi delle realtà
di una società in evoluzione (basti pensare a Occidente, con
la tematica del terrorismo che ha insanguinato a lungo l´Italia) e
dunque siano tutti estremamente interessanti, compreso quello della
famiglia, così cambiata negli anni, credo che Ferdinando Camon sia
più noto per i suoi romanzi del Ciclo degli ultimi (Il
Quinto Stato, La vita eterna, Un altare per la madre,
Mai visti sole e luna, La mia stirpe). Lì si parla di
una civiltà millenaria scomparsa in pochi anni, un mondo che era
tutto a sé, fatto di miseria, di superstizioni, ma anche di
reciproco soccorso, laddove la civiltà contadina per uno nato oggi
sarebbe del tutto incomprensibile. Il tema è particolarmente sentito
da Camon perché lui era parte di questa civiltà, figlio di
contadini viveva in campagna, e quindi ne ha conosciuto i riti, è
stato testimone della sua arretratezza, ha provato sulla sua pelle la
sofferenza di essere contadino. Ed è stato proprio Il Quinto
Stato il libro che lo ha fatto conoscere ai lettori, un volume
che ha beneficiato della prefazione di Pier Paolo Pasolini, suo
grande estimatore. Sono poche righe, due paginette sul cui contenuto
tuttavia lo scrittore padovano dissente; all´epoca non si oppose,
vista anche la notorietà del prefatore, ma in seguito, ripensandoci,
si accorse che l´immagine che Pasolini aveva ritratto era di una
civiltà sì morta, ma a cui era auspicabile tendere di nuovo,
considerandola una sorta di Arcadia. Invece, il mondo contadino si
estrinsecava in una situazione statica, in una vita di autentica
sofferenza per una miseria atavica e che pareva irrimediabile;
pertanto, secondo Camon, era più che giusto che finisse, demolito
dall´industrializzazione e dal consumismo, grazie ai quali tanti
miserabili potevano accedere a un po´ di benessere e a un´esistenza
più dignitosa, ma come sempre capita laddove prevale il denaro si
perdono i sentimenti, gli unici pregi fra tanti difetti. Al riguardo
mi sovvengo di una frase che Ferdinando Camon inserì in una risposta
all´intervista che gli feci l´8 maggio 2009 e che ha una valenza
universale, essendo una gran verità: "Il
progresso ha un prezzo. È molto quel che guadagniamo, ma è molto
quel che perdiamo. Io racconto quel che perdiamo. Sono un narratore
parziale e limitato, lo so e lo dichiaro. Non sono un narratore del
progresso, ma del prezzo del progresso.".
Per
quanto si tratti di saggistica, cioè di un lavoro di lenta
assimilazione, mi sento di dire che Cerantola meglio non poteva fare,
grazie anche allo stile snello e alla capacità di focalizzare
rapidamente le tematiche, riuscendo a dire molto senza dilungarsi
eccessivamente. Peraltro l´editore Apogeo ha corredato il libro di
due scritti, uno del poeta e scrittore Gian Mario Villalta e l´altro
del docente universitario e critico letterario Massimo Onofri,
contributi importanti e autorevoli che lo impreziosiscono
ulteriormente.
Non
dico altro, meglio di me potrà dire la lettura di questo riuscito
saggio.
Filippo
Cerantola (Castelfranco Veneto, 1988), dopo aver
maturato esperienze lavorative in diversi ambiti, dal 2020 insegna
materie letterarie nelle scuole medie e superiori. Con Apogeo Editore
ha pubblicato nel 2023 il libro Dear Gigi dedicato alle
corrispondenze di Luigi Meneghello.
Renzo
Montagnoli