La
casa di Giulio Romano
di
Edgarda Ferri
Tre
Lune Edizioni
Storia
Pagg.
112
ISBN
9788831904063
Prezzo
Euro 13,00
La
ricerca della bellezza
Edgarda
Ferri ha la straordinaria abilità di far rivivere i personaggi di
cui scrive la biografia; che si tratti di Letizia Bonaparte, la madre
di Napoleone, o di Baldassarre Castiglione, il fine diplomatico dei
Gonzaga, emergono prepotenti dalle righe, si delineano davanti ai
nostri occhi, tanto da apparire presenti, quasi figure che prendono
corpo poco a poco accanto a noi. E´ anche questo il caso di Giulio
Pippi, detto Romano, il più capace allievo di Raffaello Sanzio, che
da Roma, aderendo all´invito di Federico Gonzaga, si recò a
Mantova, città che lui abbellirà e che divenne la sua nuova patria,
coniugandosi con una mantovana e lì dimorando in una casa, tuttora
esistente e di proprietà privata, costatagli mille scudi d´oro,
come nelle prime pagine dice a Giorgio Vasari giunto nella città
lombarda per prendere appunti per il suo libro "Le vite dei più
eccellenti architetti, pittori et scultori italiani" e fra questi
artisti non poteva mancare il più grande, proprio lui Giulio Romano.
Per
un genio come il prediletto fra gli allievi di Raffaello il periodo
mantovano fu il più fecondo della sua esistenza, con la possibilità
di concretizzare il suo grande genio creativo, in un flusso continuo
di idee che derivava anche dalla comunione con il carattere del
Signore di Mantova, tutto teso alla ricerca del bello. Ed è così
che nacque dalle vecchie scuderie il palazzo di rappresentanza, ma
anche luogo d´amore con l´amante Isabella Boschetti; il Te, così
verrà chiamato prendendo il nome dall´isola, poi resa unica con la
terraferma, su cui fu eretto, da un lato è l´emblema di una
signoria che vuole distinguersi non tanto per la potenza quanto
invece per l´amore per le arti, dall´altro è un laboratorio in
cui Giulio Romano dà sfogo alla sua creatività, realizzando, con
l´aiuto dei pittori della sua scuola, affreschi di una bellezza
incredibile, quali la celeberrima sala dei Giganti. Indubbiamente
Federico II molto aveva preso dalla madre Isabella d´Este in ordine
alla passione per le arti, con la differenza che aveva un carattere
più impetuoso che riflessivo, e così s´imbarcava in imprese
piuttosto onerose, tanto che per le tasse i mantovani si
immiserirono; in particolare una grande uscita di denaro ci fu per i
festeggiamenti per la venuta dell´imperatore Carlo V,
festeggiamenti organizzati e realizzati ovviamente da Giulio Romano,
che alla morte del suo amato duca, avvenuta nel 1540 per colpa del
"mal francese", ebbe l´intenzione di tornarsene a Roma, ma
trovò la ferma opposizione del reggente, il cardinale Ercole
Gonzaga, che continuò a commissionargli lavori senza discutere sul
prezzo, analogamente a quanto aveva fatto il fratello Federico II.
Impreziosito
da numerose fotografie delle opere realizzate dall´architetto e
pittore romano, il libro, anche per il numero ridotto di pagine, si
legge velocemente e con grande piacere, consentendo un´escursione
in un mondo lontano i cui monumenti testimoniano la grandezza di una
casata ormai estinta.
Edgarda Ferri è
nata a Mantova e vive e lavora a Milano. Scrittrice, saggista,
giornalista ha esordito nel 1982 con Dov´era
il padre,
un romanzo che rimane tuttora un ritratto fondamentale e un punto di
riferimento per un´intera generazione. Ha pubblicato inoltre, Contro
il padre (1983), La
tentazione di credere (1985), Il
perdono e la memoria (1988), Luigi
Gonzaga (1991), Quello
che resta di Cristo dopo 2000 anni (1996)
e, per Mondadori, Maria
Teresa (1994), Giovanna
la Pazza (1996), Io,
Caterina (1997), Per
amore (1998), L'ebrea
errante (2000), Piero
della Francesca (2001), La
grancontessa (Le
Scie, 2002), Letizia
Bonaparte (2003), L'alba
che aspettavamo (2005), Il
sogno del principe (2006), Rodolfo
II (2007), Uno
dei tanti (2009).
Renzo
Montagnoli