Intervista
a Reno Bromuro, autore del romanzo “Le ali dell'anima “ edito da Edarc.
E' appena uscita la tua
ultima fatica. Ce ne vuoi parlare un po', illustrandocene le caratteristiche?
La caratteristica precipua è quella di far gustare la bellezza
dell'amore nelle serate estive. Per chi si trova al mare, che compagnia
sarebbe! Forse è meglio se ci rimettiamo alle impressioni del critico che ha
scritto la prefazione: Paolo Ragni di Firenze.
«Le certezze sono quelle note: una eccezionale capacità di costruire una storia, due
storie, tante storie, che si sommano, si accavallano, si incrociano, vanno
avanti per tutte le pagine del romanzo, portandoci per mano attraverso
l'evoluzione del protagonista Giovanni, di Marilena sua moglie, di Mavie e di tutto quel cosmopolita insieme di presenze
femminili che gravitano intorno al protagonista. La storia si snocciola da un
anno all'altro, evolvendosi progressivamente, con salti temporali che alla fine
non lasciano di sorprenderci per la coerenza che manifestano con quanto siamo
andati scoprendo a mano a mano.
La sorpresa principale è la
straordinaria maestria con cui Bromuro riesce ad articolare i dialoghi, vera e
propria tessitura portante del romanzo. Non desta sorpresa il fatto che Bromuro
si occupi molto anche di teatro. Si vede facilmente come i
personaggi entrino in scena, escano, riappaiono, come una pièce teatrale. E il
dialogo, sempre fittissimo, aiuta in modo sbalorditivo a meglio conoscere quel
che si agita nei personaggi, che non sono mai imbrigliati all'interno di uno
sterile psicologismo, rischio che una storia come quella che Bromuro narra
potrebbe rilevare».
(Paolo Ragni –
dalla “Prefazione”)
In questa opera hai inteso
lanciare un messaggio e, in caso affermativo, quale?
Ogni opera che nasce da un Poeta ha un messaggio in sé; la
bravura dell'autore sta nel fatto di non cadere nel moralismo sdolcinato. Ho
tentato di dire agli uomini quello che sento fortemente: lottare per una vita
degna di essere vissuta e camminare mano nella mano come fratelli figli dello
stesso Padre.
Ci puoi parlare dei tuoi
rapporti con l'editore?
I rapporti con gli editori sono stati sempre ottimi. Se qualche
dimenticanza c'è stata, da parte loro, è stata per “smemoratezza”:
dimenticavano le promesse fatte anche per iscritto, infatti
sono andato per altri lidi, mai per l'offerta migliore, ma per il
comportamento.
Programmi, ovviamente
letterari, per il futuro?
Ho in cantiere, forse l'ultima raccolta di poesie (il mio canto del
cigno per “Nostra Signora Poesia”), una raccolta di saggi sulla letteratura da Manzoni a Tabucchi; da Pratolini a Elsa Morante; poi tra gli stranieri Sherwood Anderson, Walpoli, Hermann Esse e altri… altri due romanzi,
tutto il teatro e… se avrò vita anche una saggistica sui poeti veri del web.