Racconti
di Provincia
di
Vincenzo D’Alessio
Copertina
di Giacomo Ramberti
Fara
Editore
www.faraeditore.it
Narrativa
racconti
Pagg.
72
ISBN
978
88 94903 44 7
Prezzo
Euro 10,00
Le
prose del cantore del Sud
Vincenzo
D’Alessio è nato a Solofra in provincia di Avellino, un
paese, non una grande città, e come tale è in grado di
parlare di una piccola realtà più a misura d’uomo,
dove ancora i rapporti e le conoscenze hanno il sapore delle
relazioni non impersonali di un’antica comunità. Ma
Vincenzo è anche uomo del Sud, che osserva, che cerca di
capire e che lancia il suo, se pur sommesso, grido di dolore per una
condizione sociale che da anni cerca inutilmente il suo riscatto. Non
a caso ha scritto una silloge poetica come La
valigia del meridionale e altri viaggi,
nonché la successiva Dopo
l’inverno,
raccolte indubbiamente tipiche di un poeta stanziale, ma anche veri e
propri atti di accusa a un sistema che condanna il meridione a un
perenne immobilismo. D’Alessio, però, non è solo
poeta, ma è anche capace di misurarsi positivamente con la
narrativa, come dimostra questa raccolta intitolata Racconti
di Provincia.
Si tratta di storie di epoche diverse, che l’autore ha
opportunamente suddiviso in due parti, di cui la prima ha chiamato
Scritti
su carta di Amalfi.
Al riguardo è apprezzabile l’escamotage adottato per
parlarci di fatti di moltissimi anni fa, presumibilmente del XVIII
secolo, inventando il reperimento di alcuni articoli scritti da un
anonimo cronista dell’epoca sulla pregiata e ormai quasi
introvabile carta di Amalfi. Sono storie sapientemente strutturate
con un linguaggio arcaico tanto che il lettore si convince che
possano essere vere. Di epoca più recente e anche quasi
attuale sono le prose della seconda parte intitolata Nei
paesi del sud;
cambia lo stile, cambia il periodo, ma sempre rimane un atto di
accusa per quanto nei secoli ha dovuto patire la povera gente, una
dolorosa rivelazione di un cristiano che cerca per i suoi conterranei
la possibilità di un Paradiso anche in terra, integrando così
perfettamente le già succitate sillogi. In ogni caso da questi
racconti emerge il Sud che un osservatore non superficiale ben
conosce, fatto di tribolazione quotidiana, ma con latente o anche
esplicita voglia di riscatto, di ingiustizie che fanno piegare il
capo, ma non spezzano la schiena, di un mondo che, nonostante tutto,
si affanna non solo per non restare troppo indietro, ma per portarsi
alla pari con la parte dell’Italia più avanzata, di un
sogno per un mondo più giusto e più equo che non muore
mai, perché il Meridione è così, un insieme di
superstizioni e di genialità, di miseria e di nobiltà.
Da
leggere, pertanto.
Vincenzo
D’Alessio
è
nato a Solofra nel 1950. Laureato in Lettere all’Università
di Salerno è stato l’ideatore del Premio Città di
Solofra, nonché il fondatore del Gruppo
Culturale “Francesco Guarini” e
dell’omonima casa editrice. Acuto e attento critico letterario,
ha pubblicato anche saggi di archeologia e storia (v.
bibliografia Polo
SBN di Napoli).
Diverse le raccolte poetiche che hanno ricevuto premi e
riconoscimenti, fra le più recenti: La
valigia del meridionale ed altri viaggi (Fara
2012, seconda edizione 2016). Nel 2014 con Il
passo verde si
classifica II al concorso Pubblica
con noi. La
tristezza del tempo è
inserita nell’antologia Emozioni
in marcia (Fara
2015). Con Alfabeto
per sordi è
tra i vincitori del concorso Rapida.mente ed
è stato inserito nell’omonimo volume (Fara 2015). Queste
ultime sillogi sono riproposte anche in appendice alla
raccolta Immagine
convessa(Fara
2017), opera finalista al concorso Versi
con-giurati.
A fine 2017, sempre con Fara, è uscita la raccolta premio Dopo
l’inverno,
II classificata al concorso Faraexcelsior,
che ha già ricevuto nel 2018 il III
premio del Concorso Terra d’Agavi(Gela,
AG), la segnalazione al Premio
Civetta di Minerva (Summonte,
AV) ed è risutata finalista al Premio
Tra Secchia e Panaro (Modena).
Renzo
Montagnoli
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