Orme intangibili
di Alessandro Ramberti
Prefazione di
Vincenzo D'Alessio
Postfazioni
di Alfonsina Zanatta, Ardea Montebelli
e Gianni Criveller
Fara Editore
www.faraeditore.it
Collana Il filo dei
versi
Pagg. 80
ISBN 978 97441 46 5
Prezzo
€ 10,00
Lungo la strada
Che lo vogliamo o no
noi viviamo la nostra esistenza come il percorso lungo una strada in una serie
di esperienze che ci portiamo poi appresso e quella poetica è sola una di
queste, anche se non la meno importante. Ci si può incontrare con altri de visu, ma
anche partecipando il nostro essere in versi, sviluppando concetti e
riflessioni che in chi li legge finiscono con il restare impressi come un'orma,
per quanto intangibile. Ed è di questo che parla questa nuova silloge di
Alessandro Ramberti, di queste orme che si fissano
all'anima. L'opera è anche frutto della religiosità, non certo di maniera,
dell'autore e questa si esprime in modo insolito, secondo una complessità
semplice, un ossimoro per dire che a priori è necessario accettare
l'impostazione dell'autore, in un opera breve, ma dal contenuto consistente, in
cui avviene un vero e proprio convivio letterario a cui partecipano personaggi
del passato, come Kant, Camus
e Santa Teresa di Lisieux. C'è posto anche per il presente, soprattutto quando
questo è costituito da un pontefice come Francesco, simbolo di una Chiesa che
guarda alla religione che rappresenta, ma che non tralascia di battersi, in
attesa della giustizia divina, per quella terrena.
Non saprei dire se i
versi di questa raccolta vengono a compendiare un concetto filosofico, o uno
teologico, poiché il vivere secondo un credo religioso non è in contrasto con
un concetto dell'esistenza che sia a dimensione dell'uomo, in pace con se
stesso e con gli altri.
In effetti lo spirito
di Ramberti è assai vicino a quello di papa
Francesco, perché comprende gli inevitabili dissidi fra la realtà esteriore e
quella interiore, ma senza atteggiarsi a “magister”
indica un percorso mistico che tutti possiamo trovare scavando dentro di noi
fino al fondo dell'anima. Se guardiamo bene, se soprattutto ci astraiamo per un
attimo dal contingente, il concetto che abbiamo di noi è misterioso, è tutto da
scoprire e l'autore in questo ci aiuta, dandoci un metodo e un fine, in
un'opera poetica in cui ciò che deve essere veramente osservato, rivoltato,
analizzato è il contenuto. Non è forse il senso della vita che ogni tanto
cerchiamo e che ci sfugge mentre stiamo per afferrarlo?
Ecco, Ramberti ci fornisce gli strumenti: sta a noi volerli
usare.
Alessandro Ramberti è nato a Santarcangelo
di Romagna nel 1960. Laureato in
Lingue Orientali a Venezia, vince una borsa (1984-85) per l'Università Fudan di Shanghai. Nel 1988 consegue a Los Angeles
il Master in Linguistica presso l'UCLA e nel 1993 il dottorato in Linguistica presso l'Università
Roma Tre.
Ha vinto il premio
“l'Astrolabio” con Racconti su un chicco di riso (Tacchi Editore, 1991).
Poesia: In cerca (2004), Pietrisco (2006), Sotto il sole (sopra il cielo) (2012). Ha pubblicato come
Johan Thor Johansson la puzzle-story La simmetria imperfetta (1996) e, con
L'Arca Felice di Salerno, le plaquette Inoltramenti (2009) e Paese in pezzi? I
monti e i fiumi reggono (2001, nuova traduzione di
4 poesie di Du Fu). Gli è stata dedicata
la Lettera in versi n. 32 a cura di Rosa ElisaGiangoia. È presente in
antologie, riviste (un estratto di Orme intangibili è inserito
in ItalianPoetry Review, VIII, 2013) e nel
web.
Renzo
Montagnoli