Aiutami
Una storia d'amore e di animali
Intervista a Paolo Grugni
di Giuseppe Iannozzi
Dalla
postfazione I libri non servono a niente di Paolo
Grugni ad Aiutami
[...]
Alla gente degli animali non importa nulla. Alcuni esempi. La stragrande
maggioranza del popolo italiano si dichiara contro la caccia. Falso. A ogni
elezione si fa rappresentare da partiti favorevoli alla caccia. La lobby dei
cacciatori è ricca e potente, sono circa 700mila, contro le poche centinaia di
iscritti alla Lega per l'Abolizione della Caccia che si dibatte tra mille
difficoltà economiche. Uno degli “scrittori” più venduti in Italia è Mauro
Corona. Ex bracconiere, cacciatore, uno che continua a esaltare la figura del
bracconiere e del cacciatore. Poi scrive libri per bambini tipo Storie
del bosco antico dove parla degli animali del bosco. Gli stessi
animali a cui si è divertito a sparare. Però quelli che dovrebbero essere a
parole e fatti zero contro la caccia lo comprano. Gli stessi, difensori dei
diritti degli animali compresi, che non sanno che un vero scrittore, premio
Nobel per la letteratura, come J.M. Coetzee, è un vero animalista e ha scritto libri
fondamentali sulla questione come La vita degli animali (Adelphi).
Avessi mai conosciuto qualcuno che l'ha letto: sarò stato sfortunato. Altri
esempi di come la gente si interessa al benessere degli animali. [...]
1.
“Aiutami”, è il tuo nuovo romanzo, una storia animalista che schiera in campo
buoni e cattivi: gli uomini sono dalla parte del torto, sono delle “tombe” su
due piedi, e gli animali le vittime. Nel tuo lavoro sembra quasi che per l'uomo
non ci sia spazio alcuno: esso è la causa prima d'ogni male della moderna
società. Da quale esigenza nasce “Aiutami”?
“Più
che la causa prima, è l'unica causa di ogni male, visto che è l'essere
dominante. Dopo di che questo romanzo chiede “solo” la parità di diritti tra
uomo e animale. “Aiutami” nasce dalle necessità di superare la cultura
antropocentrica, che spesso trova i suoi fondamenti nelle religioni, che vede
l'uomo dominare l'animale. Invece, se ami gli animali, ami anche gli uomini”.
2. Ricky è in un certo qual modo il disegno ideale del
fallimento delle aspirazioni dell'individuo, è uno che nella vita non ha mai
combinato niente di buono; ma l'idea d'impegnarsi in una causa, quella
animalista, lo rende un minimo vivo, a tratti persino simpatico nel suo
disperato bisogno d'amore. Chi è Ricky?
“Non
sono d'accordo con questa valutazione su Ricky. Ricky, il “capo” del gruppo, è
un ragazzo che ha saputo superare i limiti che la società avrebbe voluto
imporgli. Da operaio nato in una famiglia di “bassa” estrazione sociale, ha
saputo diventare un uomo molto colto, filosoficamente e intellettualmente
preparato a sostenere la lotta animalista. Non solo azione, quindi ma anche
teoria. Più che fallito, è frustrato dal fatto che nonostante l'impegno a
favore degli animali, questi rimangono eterne vittime della crudeltà umane”.
3. Le crudeltà contro
gli animali vengono evidenziate soprattutto tramite pensieri in rima baciata
rivolti a Ennio Morricone, che Ricky ha eletto a mito più che perfetto.
Paroliere mancato, Ricky trova sfogo scrivendo al Maestro che compirà ottanta
anni il 10 novembre 2008. Perché proprio Morricone è il destinatario dei
pensieri di Ricky? per il semplice fatto che è uno dei migliori compositori
contemporanei, o c'è una qualche altra motivazione?
“Ennio
Morricone è uno degli uomini più famosi al mondo e spero un giorno possa essere
utile come cassa di risonanza a questo romanzo per cui alla causa animalista.
Ispirandomi a “'Herzog', romanzo di Saul Bellow, dove
il protagonista scrive lettere più o meno immaginarie a tutti quelli che gli
vengono in mente, mi sono inventato questo espediente della rima baciata, una
specie di rap per raccontare quanto male viene fatto agli animali senza
diventare didascalico e saggistico”.
4. Ricky ha degli amici, o dei compagni, che come lui
non sopportano che gli animali vengano maltrattati. Insieme ideano il rapimento
di Luigi Banes, un vecchio assessore della regione
Lombardia, malato e grigio, insignificante non fosse per il fatto che è un
cacciatore, la qual cosa non va affatto giù agli animalisti. Banes è patetico, ma al pari di tanti suoi simili, siano
essi cacciatori o no. Banes è molto simile a suoi
rapitori, è una vittima di sé stesso. Sbaglio?
“Banes rappresenta il politico italiano, mediocre, meschino,
corrotto, affarista. Se qualcuno ha qualche dubbio, ripercorra la politica italiana
di centro, destra e sinistra, degli ultimi cinquant'anni. In più è un
cacciatore, per cui ha il cazzo piccolo. Gli animalisti sono invece persone che
per scelta si pongono ai margini della società, ma questo non li preoccupa
affatto, in questo mondo non ci stano bene. Sono però persone normali, coi loro
lavori, coi loro pregi e difetti, anche fisici. La cosa che li accomuna a Banes è quella di vivere insoddisfatti”.
5. “Aiutami” è semplicemente una storia o è anche un
esplicito invito a trattare gli animali con maggior rispetto? In questi anni,
tra gli scrittori si è consolidata la moda verso una maggiore conoscenza del
pianeta Terra e delle problematiche ambientali ad esso correlate, penso ad
esempio a “Giro di vento” o a “Mare delle verità” di Andrea De Carlo. Come mai
all'improvviso tanta attenzione verso l'ambiente, quando per anni e anni pochi
o nessuno ha avuto a cuore il destino di Gea e degli
esseri viventi che la abitano?
“Il
romanzo è un invito a fare delle scelte a favore degli animali. Anche semplici,
come quella di mangiare meno carne e pesce, oppure quella di non mangiare più i
cuccioli (vitelli, capretti, agnelli, puledri, maialini), di non mangiare più
cacciagione o altri tipi di animali (conigli e asini), quella di limitarsi a
comprare cuoio e mai più altro tipo di pelle, di non comprare prodotti testati
sugli animali, di invitare la gente a boicottare i circhi, etc. La mia
attenzione agli animali e all'ambiente è oramai ventennale, ma per fortuna in
molti ora si sono accorti che siamo arrivati al punto di non ritorno. La Terra
non regge più i ritmi di sfruttamento cui è sottoposta”.
6. Le Edizioni ambiente, nella collana Verdenero. Storie di ecomafia, hanno addirittura chiamato
all'appello thrilleristi e giallisti come Loriano Macchiavelli e Eraldo Baldini… Non è che parlare dell'ambiente e dei suoi
problemi rischia di diventare un business per l'editoria piuttosto che una
seria presa di coscienza da parte di noi tutti che il pianeta Terra sta
collassando?
“Tutto
è business, se c'è n'è uno che non fa danni, anzi cerca di evitarli, ben venga.
La Terra collasserà comunque, ma forse, grazie a queste iniziative, un po' più
tardi”.
7. “Aiutami” è anche una storia d'amore fra Ricky e
Giulia, una ragazza appena conosciuta in un centro commerciale ma che per il
giovane diventa una fissa non meno forte di quella che ha per Morricone. Giulia
che ruolo ha in questa tua storia di animalisti un po' sfigati e un po' fuori
di testa?
“Come
dicevo prima, gli animalisti sono delle persone normali con idee diverse dalla
maggioranza. Se sono sfigati loro, siamo sfigati tutti. Chi di noi non ha
qualche problema esistenziale, psicologico, fisico? Di certo non volevo
proporli come eroi giovani, ricchi e belli. Giulia è il catalizzatore di tutti
i suoi pensieri, il suo punto di sfogo verso il genere umano, è l'amore che ha
sempre cercato”.
8. Gli animalisti di “Aiutami” sono dei fanatici, dei
fanatici pericolosi? Che cosa è il fanatismo quando si parla di essere
vegetariani e rispettosi dell'ambiente che ci circonda?
“Non
sono dei fanatici, ma è passato il tempo del rispetto incondizionato verso il
genere umano. Salvano i singoli, ma gli umani distruggono ogni cosa,
cementificano, uccidono, spacciano, stuprano. Vogliamo amare il genere umano lo
stesso? Essere vegetariani, meglio ancora vegani, non solo salva la vita degli
animali, ma è il mezzo principale con cui si può battere la fame nel mondo, con
cui si salva l'ambiente dal deforestamento e dall'inquinamento. Se queste vuol
dire essere estremisti e fanatici, allora ne siamo orgogliosi”.
9. Sono anni che si dice che se si fosse vegetariani
la salute dell'uomo non potrebbe che beneficiarne; tuttavia l'alimentazione
degli italiani, e non solo, mi sembra che sia ogni giorno più disordinata e,
ahinoi, avvelenata da prodotti messi sul mercato, ma che di genuino hanno poco
o nulla. Anche a voler essere vegetariani, per convinzione o per necessità,
siamo poi così sicuri che una simile scelta sarebbe vantaggiosa oggi che
l'agricoltura non può fare a meno di ingenti quantità di prodotti chimici – che
non si sa bene quanto siano nocivi alla salute dell'uomo – per soddisfare le
esigenze d'una popolazione in continuo aumento?
“Esiste
da molto anni l'agricoltura biologica. Ammesso che lo sia davvero, può essere
per tutti una grande soluzione compatibile con la salute e il rispetto
dell'ambiente. E una maggiore diffusione può contribuire ad abbassarne i
prezzi”.
10. Qual è la tua idea di Letteratura?
“E'
impegno politico e sociale. Lo dico anche per i primi due romanzi che ho scritto,
“Let it be”
e “Mondoserpente”, anche se erano mascherati da noir,
ma del genere ne riprendevano solo gli stilemi. Fare letteratura prevede
impegno, fatica, concentrazione, sofferenza, lavoro, illuminazione. Da questo
viene fuori l'arte”.
11. Chi dovrebbe leggere “Aiutami”? C'è un target di
lettori o è un libro per famiglie, per così dire?
“Chi
ama la letteratura vera e chi ha una particolare sensibilità verso gli animali
ma non ha ancora fatto una scelta di campo e lascia che gli orrori quotidiani
gli scorrano sotto gli occhi senza fare niente. Gli animali non sono carne, non
sono giocattoli, non sono cavie, sono esseri viventi che hanno bisogno
d'amore”.
Quarta di copertina: Milano,
novembre 2008. Cinque animalisti, Ricky, Bruno, Claudio, Sara e Giovanni,
rapiscono un cacciatore e assessore della regione Lombardia, Luigi Banes, tenendolo sotto sequestro in Valtellina. La loro è
un'azione dettata da un ideale sincero e dal desiderio di creare un mondo più
giusto, un mondo dove gli animali non siano più oggetto di sfruttamento e
sevizie da parte dell'uomo. Il terzo romanzo di Paolo Grugni (Milano, 1962),
pubblicato per la prima volta nel 2008 da Barbera Editore, è una storia di
uomini, di animali, di musica e d'amore, una storia che mette il lettore di fronte
alle proprie responsabilità, sollevando una miriade di pressanti interrogativi,
dubbi e contraddizioni. Un libro dedicato a chi dichiara di amare gli animali
per poi mangiarli, indossarli e condannarli, più o meno consapevolmente, a una
vita di sofferenze e una morte spesso non necessaria. Laurana
Editore lo ripropone in questa nuova edizione, arricchita da una prefazione
dello zoologo Claudio Creatini e da una postfazione
dell'autore.
Paolo
Grugni (Milano, 1962)
è scrittore, giornalista e autore televisivo. Vegetariano e animalista, è
autore dei romanzi Let it be (Mondadori, 2004;
Giallo Mondadori, 2009),Mondoserpente (Alacràn, 2006; Giallo Mondadori, 2011), Aiutami (Barbera,
2008, adesso riproposto in un'edizione arricchita da Laurana
Editore) e Italian Sharia (Perdisa, 2010). Con Laurana
Editore ha pubblicato L'odore acido di quei giorni (2011)
e La geografia delle piogge (2012).
Aiutami – Paolo Grugni – Laurana editore – collana reloaded – Isbn: 9788898451067 – pagine: 107 – euro 4,99
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