Pazziando
di AA. VV.
a cura di Alessandro
Ramberti
Copertina di Francesco
Ramberti, studio Kaleidon
Fara Editore
www.faraeditore.it
Narrativa e poesia
Collana Neumi
Pagg. 116
ISBN 978 88 97441 31 1
Prezzo
€ 15,00
La scrittura come
terapia del disagio
Il presente volume è un'antologia delle
poesie e dei racconti classificati ai primi 5 posti
nel concorso letterario Insanamente 2013,
ormai una tradizione per l'editore Fara. Ricordo che
questo concorso è dedicato a opere legate
al tema della scrittura come terapia, come elaborazione anche giocosa e
autoironica del disagio, come modalità dialogante,
rispettosa e tragicomica di affrontare il proprio e/o altrui disagio mentale,
come riportato in premessa dal curatore.
Ammetto che in genere sono un po'
scettico sulla qualità delle opere di questi concorsi a tema specifico, ma, una
volta tanto, mi sono dovuto ricredere, anche per quanto concerne le classifiche
di merito. Ho rilevato che, in generale, le opere che figurano in questo libro
dall'emblematico titolo “Pazziando” non solo sono
pertinenti all'argomento, ma presentano anche indubbie qualità, e questo vale
sia per la sezione “Poesia” che per quella “Racconto”, lavori che sono
caratterizzati da un sostanziale equilibrio, il che deve aver reso non facile
l'operato dei giurati, come dimostrato anche dai molti ex aequo..
Per quanto concerne il primo
classificato per la poesia, Paolo Assirelli, sono rimasto colpito da Grammi, vincitrice del concorso, con
un'alternanza temporale, fra passato nel ricordo che diventa presente e un
presente che non inibisce il futuro, una visione della vita che, per dirla con l'autore “si misura in grammi”, ma che è positiva,
luminosa, come il sole felice del mattino.
Altrettanto valida è poi L'amore dei vecchi, una felice
combinazione di constatazioni che non deprime, nonostante il tema, ma che anzi
fa della terza età un periodo vitale, pur con le limitazioni fisiche, ben
espresso in una chiusa di grande effetto (…Non
c'è nulla che valga più dell'amore, se non / l'amore
che verrà / quello che sogni un attimo prima del risveglio – ferma, ferma / il
motore / macchinista, scendi tu se vuoi, io resto.) E anche una poesia che
può sembrar minore – mi riferisco a Il pallido pesce rosso è morto – è
invece una gran bella riflessione sulla morte, fra la vitalità e la fissità
corporea che trasforma ogni essere in cosa inanimata, come un sasso, come la
cenere.
Meritato è pure il primo posto per Matrioska,
un bel racconto di Gabriele Cecchini, un brano in cui era facile cadere
nell'autocommiserazione della protagonista, ma l'autore ha saputo esaltare la
tenerezza senza giungere alla mielosità, pur nella difficoltà di un'analisi
introspettiva di una donna in evidente disagio, una donna frustrata dalla premurosa
assistenza della madre, a cui ha sacrificato l'intera esistenza. E ora che la
genitrice è venuta meno è sommersa da una lacerante
sensazione di vuoto, la realtà si mostra in tutti i suoi aspetti, così che più
che condurre un'esistenza si finisce per l'essere condotti da essa e il rifugio
è nel sogno. Questa contrapposizione appunto fra realtà e sogno porta a un finale
del tutto inaspettato, ma rasserenante.
Ecco, la serenità, quasi una chimera
per gli esseri umani, è una sensazione di benessere a cui
si perviene con grande difficoltà e solo con la consapevolezza di quel che
siamo, il che ci induce a vedere in positivo. Assirelli,
con le sue poesie, e Cecchini con il suo racconto, apportano speranze per il
domani, vedono il sole anche dove c'è il buio,
infondono serenità e credo che anche il lettore ne trarrà benefici. Non è poca
cosa, anzi è tanto.
Mi sono limitato ai primi classificati
per doverosa brevità e perciò non me ne vogliano gli altri, dei cui lavori ho
pure apprezzato i fini e gli svolgimenti.
E' quindi un piacere leggere Pazziando, un piacere che mi auguro coinvolga anche
altri ai quali consiglio vivamente questo libro.
Gli autori
Paolo Assirelli, Claudio Pagelli, Giovanna Iorio, Domenico
Cipriano, Mauro Nastasi, Ulisse Fiolo,
Vincenzo D'Alessio, Vincenzo Gabrielli, Gabriele Cecchini, Barbara Rossi,
Manfredo Marotta, Vincenzo Domenichelli,
Giorgio Massi, Francesco Randazzo.
Renzo Montagnoli