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  Il mondo dell'editoria  »    »  Dissensi Edizioni 15/05/2013
 

Intervista di Renzo Montagnoli a Gianluca Ferrara della Casa Editrice DISSENSI

Sito Internet: www.dissensi.it

 

 

Le origini della vostra casa editrice?

La nostra casa editrice nasce da una collana “Dissensi” di Edizioni Creativa. Una collana che nel giro di poco ha avuto un grande apprezzamento tanto che abbiamo preferito fare un marchio a parte.

 

Quali sono gli elementi di originalità del vostro progetto?

Credo sia prima di tutto l'indipendenza, ma quella vera… quella per la quale poi non ricevi finanziamenti e ti metti contro molti poteri (compresi quei piccoli poteri che si dicono alternativi ma che in realtà non fanno altro che scimmiottare ed anelare a diventare chi contestano). Per noi l'indipendenza non è sinonimo di equidistanza ma scelta partigiana, una scelta dalla parte di coloro che si battono per la giustizia e l'eguaglianza senza finalità personalistiche.

 

In Italia si legge poco: di chi è la colpa? Un po' anche delle case editrici?

Le colpe in effetti andrebbero distribuite. Certo c'è un orientamento di base che mira a lasciare le persone nell'inconsapevolezza, o meglio si vuole spacciare una realtà inverosimile. Mi fa una tristezza immensa vedere al ristorante, al treno a volte più persone sedute vicine che si isolano e consultano il proprio cellulare come se fosse un oggetto caro. E' sempre più raro vedere persone che invece leggono. Questo perché la nostra società vive sui consumi e quindi una persona inconsapevole, con pensieri brevi è più facilmente manipolabile. E anche le case editrici (specie le più grandi) con certi libri dimostrano di essere funzionali a questo progetto.

 

Come immaginate possa essere il vostro lettore ideale? E quali passi per avvicinare i lettori ai libri da voi editi?

Il nostro lettore ideale è una persona desiderosa di andare a fondo, che vuole essere attore attivo del cambiamento. Del resto la lettura, la consapevolezza è il primo passo per l'azione, per la trasformazione di questa realtà dove c'è stata fatta bere l'errata equivalenza tra benessere e ben vivere. I passi che compiamo sono quelli di pubblicare libri di grande qualità, che vanno ad analizzare e cercare delle via di uscita alle varie crisi che stiamo vivendo, penso a quella ambientale, quella politico/economica, spirituale, individuale…

 

Quale dei vostri libri vi ha dato le maggiori soddisfazioni e perché?

Non ho preferenze. Ogni nostro libro lo immagino come un mattone che vorrebbe costruire una diga a questa deriva di ignoranza e disinformazione. Sono tanti i libri che ci hanno dato soddisfazioni…Libri per i quali abbiamo ricevuto tante mail di ringraziamento perché sono stati in grado di ridare speranza. Ma come non ricordare quello di Michele Riva un malato di SLA che l'ha scritto (grazie a un sensore speciale) con il solo movimento degli occhi. “Il ramarro verde” è un invito a vivere pienamente, senza rimpianti e consapevoli che il cambiamento vero è dentro di ognuno di noi. Fu organizzata persino una partita benefica al Delle Alpi di Torino tra vecchie glorie della Juventus e del Torino. Ma sarebbero tanti i libri da citare… a novembre usciremo con quello di Padre Alex Zanotelli (Il Gran Sogno di Dio) che reputo un vero profeta. Un profeta credibile soprattutto per la sua coerenza, a lui devo molto. Senza di lui Dissensi non esisterebbe.

 

Quale pensate che sia il futuro dell'editoria in Italia e della vostra casa editrice in particolare?

In futuro mi auguro si guardi di più alla qualità e si sia capaci di sperimentare, dar voce, scoprire autori validi non ancora azzannati dai grandi gruppi editoriali. Di recente un nostro autore, Rossano Ercolini, ha vinto un premio prestigioso (Goldman Environmental Prize), è stato ricevuto da Obama, gli sono stati riconosciuti 150.000 dollari per continuare la sua rivoluzione di Rifiuti Zero.

Occorre avere il coraggio di tirarsi fuori dal coro… anche se questo significa avere maggiori difficoltà con la stampa che preferisce recensire i libri delle solite case editrici che monopolizzano il mercato.

 

 

 
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