Intervista
di Renzo Montagnoli a Gianluca
Ferrara della Casa Editrice DISSENSI
Sito Internet: www.dissensi.it
Le origini della vostra casa editrice?
La nostra casa editrice nasce da
una collana “Dissensi” di Edizioni Creativa. Una collana che nel giro di poco
ha avuto un grande apprezzamento tanto che abbiamo
preferito fare un marchio a parte.
Quali sono gli elementi di originalità
del vostro progetto?
Credo sia prima di tutto l'indipendenza, ma quella vera… quella per la quale poi non
ricevi finanziamenti e ti metti contro molti poteri (compresi quei piccoli
poteri che si dicono alternativi ma che in realtà non fanno altro che
scimmiottare ed anelare a diventare chi contestano). Per noi l'indipendenza non
è sinonimo di equidistanza ma scelta partigiana, una scelta dalla parte di
coloro che si battono per la giustizia e l'eguaglianza senza finalità personalistiche.
In Italia si legge poco: di chi è la
colpa? Un po' anche delle case editrici?
Le colpe in effetti andrebbero
distribuite. Certo c'è un orientamento di base che mira a lasciare le persone
nell'inconsapevolezza, o meglio si vuole spacciare una realtà inverosimile. Mi
fa una tristezza immensa vedere al ristorante, al treno a volte più persone
sedute vicine che si isolano e consultano il proprio
cellulare come se fosse un oggetto caro. E' sempre più raro vedere persone che
invece leggono. Questo perché la nostra società vive sui consumi e quindi una
persona inconsapevole, con pensieri brevi è più facilmente manipolabile. E
anche le case editrici (specie le più grandi) con certi libri dimostrano di
essere funzionali a questo progetto.
Come immaginate possa essere il vostro
lettore ideale? E quali passi per avvicinare i lettori ai libri da voi editi?
Il nostro lettore ideale è una
persona desiderosa di andare a fondo, che vuole essere attore attivo del
cambiamento. Del resto la lettura, la consapevolezza è il primo passo per
l'azione, per la trasformazione di questa realtà dove c'è stata fatta bere
l'errata equivalenza tra benessere e ben vivere. I passi che compiamo sono
quelli di pubblicare libri di grande qualità, che vanno ad analizzare e cercare
delle via di uscita alle varie crisi che stiamo
vivendo, penso a quella ambientale, quella politico/economica, spirituale,
individuale…
Quale dei vostri libri vi ha dato le
maggiori soddisfazioni e perché?
Non ho preferenze. Ogni nostro
libro lo immagino come un mattone che vorrebbe costruire una diga a questa
deriva di ignoranza e disinformazione. Sono tanti i
libri che ci hanno dato soddisfazioni…Libri per i quali abbiamo
ricevuto tante mail di ringraziamento perché sono stati in grado di ridare
speranza. Ma come non ricordare quello di Michele Riva un
malato di SLA che l'ha scritto (grazie a un sensore speciale) con il solo
movimento degli occhi. “Il ramarro verde” è un invito a vivere pienamente,
senza rimpianti e consapevoli che il cambiamento vero è dentro di ognuno di
noi. Fu organizzata persino una partita benefica al Delle Alpi di Torino tra
vecchie glorie della Juventus e del Torino. Ma sarebbero tanti i libri da
citare… a novembre usciremo con quello di Padre Alex
Zanotelli (Il Gran Sogno di Dio) che reputo un vero profeta. Un profeta
credibile soprattutto per la sua coerenza, a lui devo
molto. Senza di lui Dissensi non esisterebbe.
Quale pensate che sia il futuro dell'editoria in Italia e della vostra
casa editrice in particolare?
In futuro mi auguro si guardi di più
alla qualità e si sia capaci di sperimentare, dar voce, scoprire autori validi
non ancora azzannati dai grandi gruppi editoriali. Di recente un nostro autore,
Rossano Ercolini, ha vinto un premio prestigioso (Goldman Environmental Prize),
è stato ricevuto da Obama, gli sono stati
riconosciuti 150.000 dollari per continuare la sua rivoluzione di Rifiuti Zero.
Occorre avere il coraggio di tirarsi fuori dal
coro… anche se questo significa avere maggiori difficoltà con la stampa che
preferisce recensire i libri delle solite case editrici che monopolizzano il
mercato.