Intervista a Danila Oppio
Di seguito, prima dell'intervista, una sua breve biografia:
Ho scritto moltissime poesie nel corso
della mia vita, ma per ora ne ho raccolte solo
qualcuna, in una silloge e-book titolata “Danzando in punta di penna (tra versi
poetici”. Ho scritto una fiaba, pubblicata in e-book,
titolata “Il paese di fantasia” e un lungo racconto, edito in cartaceo titolato
“Smemoria”. Scrivo e pubblico articoli di attualità,
poesie e racconti, in rete.
Chi è Danila Oppio?
Sono
una donna che si è sempre dedicata all'arte, in tutte le sue forme. Da giovane
ho lavorato presso un'agenzia pubblicitaria, ho studiato, tra altre cose, arte
grafica. Ho seguito un corso, tenuto da un buon pittore, di disegno e tecniche
pittoriche. Tutto ciò mi ha portato a dipingere quadri e disegnare. Mi sono poi
dedicata esclusivamente al mestiere di mamma, ho tre figli e sono nonna di due
nipotini. Gli impegni familiari non mi hanno permesso di continuare su questa
strada, così ho riscoperto, grazie ad amici che mi hanno convinto a riprendere
in mano la penna (o il computer) la scrittura. Ne sono entusiasta.
Perché scrivi?
Forse
ho già espresso poco fa, questa motivazione. Mi piace
leggere tutto ciò che è letterario e poetico, di vari autori, per accrescere la
conoscenza nel settore, e allora mi sono chiesta: “Perché non provarci
anch'io?”. Scrivo per me stessa, per esprimere sentimenti ed emozioni che non
saprei descrivere a voce, scrivo perché amo farlo.
La creatività è un momento di estasi,
oppure il tormento di chi matura idee e cerca di parteciparle agli altri?
Penso,
e ne sono persuasa, che la creatività è un momento di estasi; se fosse
tormento, non offrirebbe quella gioia che invece io provo nel comporre poesie o
inventare favole e racconti. Se quanto si scrive, si ritiene possa diventare un
dono agli altri, giusto condividerlo, ma non è necessariamente detto che lo si debba fare. A volte si scrive per il puro piacere di
farlo.
E' notorio
che per poter scrivere è indispensabile leggere. Che cosa leggi principalmente?
Leggo
romanzi storici, come quelli della Bellonci, e
racconti di viaggio di Terzani ,
e poi Paolo Coelho, Saramago, David Grossman, molti altri noti e meno noti, tutti i poeti, sia
italiani che stranieri, vite dei santi, documenti della Chiesa, blog di
interesse letterario e poetico, e quant'altro mi ispiri interesse.
Non
ho un metro per valutare, mi lascio ispirare da quanto mi viene
proposto sul mercato, tutto serve per imparare, non solo su come si dovrebbe
scrivere, ma soprattutto come non si dovrebbe!! Gli sbagli altrui sono
insegnamento a non cadere nel medesimo errore.
Qual é il tuo poeta
preferito e perché?
Ugo Foscolo, adoro i Sepolcri nei quali
si respira la sua sofferenza di esule.
Qual é il tuo narratore
preferito e perché?
Paulo
Coelho, poiché dai suoi scritti si respira una profonda umanità, unita ad espressioni poetiche di grande spiritualità
C'è sempre dentro di noi
un desiderio latente, quello che si suole definire un sogno nel cassetto e che,
in campo letterario, è l'aspirazione a scrivere qualche cosa di
irripetibile. Nel tuo caso qual é?
Non
è ancora nato in me tale desiderio, poiché non è terminato il mio cammino su
questa terra. Infatti, cosa c'è di più irripetibile di
una vita umana? Ogni vita è un universo a sé stante! Ma
se scrivessi ora una mia biografia, non sarebbe completa fintanto che la mia
esistenza non sarà terminata. Ho comunque già in mente il titolo: “una donna qualunque, ma con le palle”!