Per
la ricorrenza del 1° Maggio ho trovato questa armonica poesia di
Gianni Rodari che descrive un’amara realtà.
Il
vecchio muratore
di
Gianni Rodari
Ho
girato mezzo mondo
con la cazzuola e il filo di piombo,
ho
fabbricato con le mie mani
cento palazzi di dieci piani:
tutti
in fila li vedo qua
e mi fanno una grande città.
Ma
per me e per la mia vecchia
non ho che questa catapecchia.
Sono
di legno le pareti,
le finestre non hanno vetri
e dal tetto
di paglia e di latta
piove in tutta la baracca.
Dalla città
che ho costruito,
non so perchè sono stato bandito.
Ho
lavorato per tutti: perché
nessuno ha lavorato per me?
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