...sotto
la panca la carpa crepa
di
massimolegnani
Una
mela quasi matura ma già bacata al primo vento cadde dall´albero e
rotolò nello stagno lì vicino. Il verme, sballottato di qua e di là
come Attilio Regolo nella botte sulla collina di Cartagine, affiorò
alla superficie della buccia e si guardò intorno per capire che cosa
fosse successo. Intorno a lui tantissima acqua. Si spaventò.
Aiuto,
non so nuotare, qualcuno mi salvi, gridò con tutto il fiato che
aveva in corpo.
Una
carpa udite le grida si avvicinò alla mela e appena visto il verme
tentò di mangiarselo con un guizzo a pelo d´acqua. Il verme riuscì
a schivare l´attacco e implorò il pesce: aspetta, aspetta, non
mi mangiare. Se hai fame dai piuttosto qualche morso alla mela.
Non
so che farmene della mela, sei tu il mio bocconcino del desiderio.
Ti
prego, ti prego, non mi mangiare. Anzi, se mi aiuti a raggiungere la
riva, ti svelo un segreto che ti salverà la vita.
La
carpa, incuriosita dalla proposta, accettò di prendersi il verme in
groppa in cambio del segreto salvavita.
Il
verme si sistemò sul dorso del pesce e incominciò a raccontargli
dei suoi fratelli vermi.
Devi
sapere che noi viviamo sottoterra in piccole comunità pacifiche ma
ogni tanto ci sono delle mani gigantesche che frugano nel fango, ci
catturano e ci rinchiudono in un barattolo.
Il
verme parlava e parlava senza mai arrivare al nocciolo della
questione perché voleva essere sicuro che la carpa lo portasse fino
a riva.
Quelle
stesse dita cattive che ci avevano messo nel barattolo, ogni tanto
prendono uno di noi e lo infilzano in un piccolo uncino che...
La
carpa non lo lasciò finire. Ormai stufa di ascoltare le
vicissitudini dei vermi e convinta che lui non avesse alcun utile
segreto da svelare, fece un´elegante piroetta e ingoiò il verme in
un sol boccone. Non aveva mai mangiato niente di più buono.
Qualche
giorno più tardi la carpa incontrò un altro verme che si dimenava
come una danzatrice del ventre poco sotto la superficie dell´acqua.
Il pesce non ci pensò due volte a spalancare la bocca per mangiarlo
in un sol boccone. Ma appena la carpa richiuse la bocca sulla preda,
un violento strattone la tirò a forza fuori dall´acqua. Mentre
boccheggiava sulla riva sotto la panchetta del pescatore, la carpa si
ricordò delle parole del verme. Improvvisamente capì da che cosa
l´avrebbe voluta mettere in guardia il verme e si pentì di non
averlo lasciato parlare fino in fondo. Ma ormai era troppo tardi per
poter rimediare.