Il matto della casa in
fondo al vicolo
di Cristina Bove
sono le
quattro, ancora è notte
e lui
cammina a squarciagola
bambino incanutito e incomprensibile
si rivolge ai camini e alle girandole
berretto scivolato sulla nuca
la camicia sgargiante
quando lo coglie il sole nella piazza
ha fatto il pieno della sua nottata
i cani lo conoscono
restano silenziosi al suo passaggio
il suo sbraitare
arriva da ogni punto del paese
a volte si rivolge alla sua
ombra
le parla oltre la spalla
credo che l'accompagni un suo custode
misterioso e invisibile
l'ho visto parlottare sul
sagrato
a pecore e pastori d'un presepio
e con un cencio immaginario in mano
tergere il cielo a specchio
ad un passante che osservava zitto
_vieni con me _ gli ha detto
che qui son tutti savi da legare.
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