Alexandros
di Franca Canapinii
“Il sogno è l'infinita
ombra del vero”
( G. Pascoli )
Ci sono sogni che nessuno dovrebbe
poter osare - di baldanza e di
coraggio -
di spazi vasti conquistati tra le stelle
sogni che ardono assopiti dentro il sangue
i miei sogni – quelli dell'occhio nero e
l'occhio azzurro
Ero un principe io –maestro sapiente
cari amici
quando mi spinsi a cercare la ragione del mio
sangue
e mi armai; oh, come mi armai
il mio narciso lo voleva e quanto tanto
lavorai
marciando alla testa delle truppe
non uomini già, ma ganci cunei
di ferro infilzati dentro popoli nemici
– sempre più lontani – lande di sabbia
montagne da scalare, morti a onde
e orge di vittoria
Marciando in paesaggi
che somigliavano alla luna
perdevo amici mietevo nemici
sorgevo città scorrevo fiumi
fino al mare
Stremato giunsi infine a Babilonia
all'oscuro che fosse la mia meta
Ora sono sparpagliato nella polvere e
ancora canto
per mille e mille anni, all'infinito canto
la disperata vanità del sogno
e
la sciagura