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  Scritti di altri autori  »  Poesie  »  Clandestini, di Giuseppe Gambini 27/01/2010
 

Clandestini

 

di Giuseppe Gambini

 

 

Vaghiamo come fantasmi

sopra un mare agitato,

viviamo come bestie

in un rottame invecchiato,

tra rifiuti e letame, pianti e lamenti.

 

Solo speranze portiamo

nelle nostre valigie invisibili,

da un passato oscuro scappiamo

verso un incerto futuro andiamo,

incontro a un domani molto duro

che forse mai esisterà.

 

In nome della pace

veniamo a parlarvi,

in nome della pace,

per favore, ascoltateci!

 

Senza bandiere in cerca di patria,

senza inni in cerca di libertà

che forse mai arriverà,

siamo tanti, uomini, donne, bambini,

gente senza volto, senza nome.

 

Vediamo solo un mare infinito,

un orizzonte grigio e nuvoloso,

mai un tramonto abbiamo visto,

un tramonto rosso come l'Amore,

quell'Amore grande e immenso

che disperatamente inseguiamo

e tristemente non troviamo;

dateci una vera Patria,

dateci una giusta dignità,

anche noi, come voi, vogliamo esistere,

anche noi, come voi, vogliamo vivere.

 

In nome della pace

veniamo a parlarvi,

in nome della pace,

per favore, ascoltateci!

 

Ci chiamano clandestini

ma non ci nascondiamo,

ci chiamano delinquenti

ma niente e a nessuno vogliamo rubare,

solo altri fratelli veniamo a cercare.

 

Pelle e lingua dalle vostre son diverse,

terra e cultura dalle vostre son diverse,

ma le diversità non devono separarci,

un solo vincolo deve unirle

- l'Amore Universale -

quel dolce sentimento

che il mondo dovrebbe unire,

quel tenero sentimento

che tutti dovrebbero offrire,

figli di una stessa mamma,

fratelli e sorelle d'una grande famiglia…

 

In nome della pace

veniamo a parlarvi,

in nome della pace,

per favore, ascoltateci!

 

… ma noi fantasmi ancora vaghiamo

alla ricerca della sua identità,

come relitti umani ancora giriamo

alla ricerca della sua verità,

dovremo pur trovare in una terra amica

l'utopistico Amore Universale!

 

Solo allora avremo la nostra libertà,

solo allora ci vestiremo di dignità,

solo allora abbracceremo l'umanità

che con Amore finalmente ci dirà:

“Ben arrivati amici clandestini,

ben ritrovati fratelli divini!”

 

 

 

 

 

 

 

 
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