Il canto delle manère
di Tiziana Monari
Aleggia una farfalla
volando senza ragione
in un paesaggio di ghiaccio
intorno al canto delle manère
in un cielo di luce quieta
spacca il cuore
questo ritmo del passato che s'oblia nel futuro
in quel sentire che non siamo nessuno
punte di dita senza alcuna melodia
solo ombre nel silenzio assediato del bosco
nell'oscurità dell'ultima luna
la mano del ruvido braccio
cala la scure sul legno
sui suoi rilievi celati
nel fulgore di giorni che vanno nel nulla
in un freddo cattivo
in un ciglio ormai bianco
oltre la finestra del sogno.
E nella baita di legno di faggio
la tenda non muta
sale acre l'odore del fuoco
si attarda l'amore
in una fragile coppa di vino
in primavere di brezze leggere
c'è una donna con gli orecchini di perla
che lava nella secchia i suoi panni
in questa terra fatta di cielo
che cancella le orme
e rende vano il dolore degli uomini.
A Mauro Corona
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