Grida dal buio
(dedicata alle piccole vittime della scuola di
Beslan)
In una notte buia
sogno di madre
lacerata dal dolore.
Grida garrule, risi
di bimbi in un giorno di festa.
Prorompe un urlo
e
dall'ombra emergono piccole mani.
“Ero là”
Mormora un bimbo ignudo.
“Ero là per imparare la vita
e ho conosciuto la morte.
Quanto ho gridato,
quanto ho invocato il tuo nome,
prima che mani crudeli
spezzassero il mio esile fiore appena
sbocciato.”
“ Non ti invidio, mamma.
Nel tuo mondo di odio non c'è posto per me.
Ricordi quando sussurravo il mio affetto?”
Occhi di madre, chiusi dal sonno,
spalancati al ricordo.
“Non te ne voglio, mamma,
ma una sola cosa ti
dico, ti grido:
perché farmi nascere
se sapevi che il mondo è così?”
Un urlo nella notte, un risveglio
affannato,
il sogno finisce nell'amarezza del giorno che viene.