Il
risveglio dei sensi
di
Renzo Montagnoli
Sonnecchio
in poltrona
stanco
del peso degli anni
quand’ecco
un raggio di sole
d’improvviso
si stampa sul mio viso.
Lascio
gli occhi chiusi, ma vedo
giorni
lontani, accenni di primavera
di
un tempo che non rammentavo,
assaporo
profumi dimenticati,
quello
del latte la mattina a colazione,
l’aroma
acre e pieno del caffè
che
brontola nella moka sul fuoco
mentre
l’aria ancora fresca
s’affaccia
alla finestra, mi chiama
a
osservare un cielo non più grigio
ma
di un blu profondo in cui mi perdo
come
un naufrago che annega nel mare.
M’accorgo
di sorridere, mentre rinasce
in
me un desiderio di vita che credevo
assopito
e allora mi alzo fra un crepitio
di
giunture e un dolorino all’anca,
là
mia moglie sta sferruzzando,
m’avvicino
lento perché più veloce
non
mi è possibile e con la mano
che
accarezza il suo viso
le
porto quel magico raggio di sole,
quell’etereo
messaggero d’amore.
Da
Sensazioni ed emozioni
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