Enrico
Vanzina
Commedia all'italiana
Ritratto di un Paese
che non cambia
Newton
& Compton – Euro 9,90 Pag. 310
Enrico
Vanzina è il figlio di Steno (Stefano Vanzina), uno dei padri della commedia
all'italiana e il fratello di Carlo (regista popolare di successo). Ha scritto
(e continuerà a scrivere) film di cassetta che incontrano il gusto del pubblico
come Febbre da cavallo, Sapore di mare, Eccezzziunale veramente, Vacanze di Natale e diverse pellicole vacanziere. Ricordo che come
piccolo editore ho pubblicato Tempo di
ridere di As Chianese,
un libro intervista sul cinema di Enrico Vanzina, cinema popolare e di puro
intrattenimento, ma non certo da disprezzare.
Adesso scopro Vanzina dispensatore di saggezza su questioni di vita contemporanea
nel piacevole Commedia all'italiana -
Ritratto di un Paese che non cambia, che Newton Compton pubblica (non si sa
perché) con la dizione Romanzo in
copertina.
Commedia all'italiana è il
diario personale di Enrico Vanzina che copre gli anni 1999 - 2007 e in gran
parte raccoglie gli articoli che lo sceneggiatore ha pubblicato su Il Messaggero.
Vanzina
parla di cinema, ricorda il padre e i grandi attori che frequentavano la sua
casa, racconta Manuela Arcuri e le sue forme abbondanti, rimpiange la commedia
sexy, difende a spada tratta il cinema popolare, dimostra di aver letto Soriano
e il memorabile Triste, solitario y final,
rimpiange la Milano
di Scerbanenco, stronca i critici che stroncano per
partito preso, parla di Montale, Grande
Fratello, televisione spazzatura, cita Jannacci e Quelli che…, ricorda Leo Benvenuti, Peppino De Filippo, Totò,
Umberto De Sica e il carabiniere bonario di Pane
amore e…, rammenta le telefonate
a Dino Risi, ci fa sapere che Sydne Rome si è trapiantata a Roma, rimpiange Renzo Vespignani, tira in ballo Ettore Scola e C'eravamo tanto amati, ma anche i suoi
film di Natale e vacanzieri…
Commedia all'italiana è uno
Zibaldone di pensieri. Certo, spesso sono pensieri leggeri tipo “Le suocere
sono a dir poco parziali perché fanno il tifo per il loro figlio…”, oppure “Il
calcio dovrebbe imparare dal rugby la vera sportività” e ancora “Il denaro e il
successo non danno la felicità”. La fiera del luogo comune, si potrebbe dire,
mancano giusto “Non ci sono più le mezze stagioni” e “Se una è troppo bella non
può essere intelligente”. Per fortuna Enrico Vanzina si riprende e fornisce
considerazioni interessanti sulla vita e su come affrontare la vecchiaia, pure
se il luogo comune è alle porte (“Bisogna essere giovani dentro”). Commedia all'italiana è una buona
lettura distensiva, uno svago da ombrellone, leggero come un film dei Vanzina,
si beve che è un piacere, meglio di un drink ghiacciato in una sera d'agosto.
Alla fine della lettura resta poco, questo è vero, ma il divertimento è
assicurato, soprattutto perché tutto si svolge nel rilucente scenario del
magico mondo del cinema.
Gordiano Lupi