Aldabonazo en Trocadero 162
William Navarrete e Regina Ávila
ricordano Lezama Lima
William Navarrete e Regina Ávila
riuniscono trentatré scrittori cubani (soltanto Yoani
Sánchez vive a Cuba) per redigere un volume omaggio
allo scrittore caraibico più importante del secolo XX. Ne viene fuori
un'antologia composta da ottime prove poetiche (José Triana,
Regina Ávila, William Navarrete,
Lira Campoamor, Jorge Casteleiro, Manuel Díaz Martínez, Néstor Díaz de Villegas, Reinaldo García Ramos, Germán
Guerra, David Lago, Félix Lizárraga,
Carlos Pintado, Pio Serrano, Raúl
Tápanes) e interessanti spunti saggistici (tra tutti
cito Felix Luis Viera, Raúl Rivero
e Yoani Sánchez). Condivido
le parole di Ernesto Hernández Busto che cerca di
mettere in chiaro come Lezama Lima avesse compreso
che la censura e l'emarginazione tipica del castrismo non potevano avere niente
in comune con la vera poesia. Perdemmo la
chiave mentre stavamo cercando il castello, scrive Lima a un amico e la
metafora della chiave perduta è immune
da barocchismi. È bene scrivere a chiare lettere e senza tema di smentita che Lezama - dopo i primi anni di ingenua fede politica - non
ha niente a che vedere con la rivoluzione cubana. Tutto questo senza entrare
nel merito dei problemi di circolazione di Paradiso - primo romanzo omosessuale
- in una società machista
come quella cubana, che aveva incarcerato gli omosessuali nelle Umap e non digeriva il famigerato capitolo ottavo. Paradiso
è un romanzo così complesso da far dire a Cabrera
Infante: “Non sono riuscito di andare oltre pagina 15”. Felix Luis Viera assicura:
“Ho provato per tre volte a leggere Paradiso, ma solo al terzo tentativo sono
riuscito ad apprezzarlo a fondo”. Pure io ho provato a leggere Paradiso ma sono
rimasto a metà, anche se un giorno o l'altro lo riprenderò in mano, seguendo la
lezione di Felix Luis Viera.
Aldabonazo en Trocadero 162 si può
richiedere a Aduana Vieja
(www.aduanavieja.com), casa editrice di Valencia molto attiva nella
pubblicazione di autori cubani della diaspora.
L'occasione
è propizia per fornire al pubblico qualche notizia su un grande scrittore
cubano non molto noto nella nostra penisola.
José Lezama Lima nasce nel 1910 nel distretto militare di Campamento de Columbia, nei pressi dell'Avana, dove suo
padre è colonnello dell'esercito. Si trasferisce all'Avana, consegue la laurea
in legge e partecipa alle ribellioni studentesche contro il dittatore Machado. Vive sempre all'Avana, calle Trocadero
162, parte vecchia della capitale, prima con la madre e poi con la moglie,
appena tollerato dal regime castrista per le sue posizioni critiche. Lascia
Cuba solo per due brevi periodi che lo vedono in Messico (1949) e in Giamaica
(1950).
Lezama Lima è uno degli scrittori latinoamericani più
importanti del Novecento. Poeta, saggista e romanziere, nume tutelare delle
lettere cubane, fondatore di una rivista come Verbum
e direttore della fondamentale Orígenes. La poesia
moderna deve molto a Lima e alla rivista Orígenes che
produce l'antologia Diez poetas
cubanos (1948). I problemi di salute tormentano Lima
per tutta la vita, obesità e asma anticipano la morte che avviene il 9 agosto
1976.
Lima è
scrittore classico e barocco, studioso di Góngora,
Platone, dei poeti orfici e dei filosofi gnostici, amante dei libri e della
cultura. Non è autore per tutti, soprattutto non è scrittore per chi cerca una
trama, una suspense, una storia di
facile lettura. Lima è la complessità fatta racconto, abbondanza di
barocchismi, periodi lunghissimi e ridondanti, gusto per l'eccesso, ma grande
scrittura letteraria. Un Arbasino dei Caraibi, per fare un esempio italiano, ma
forse è più calzante il paragone internazionale con Joyce e Proust. La sua
opera è piena di chiavi, enigmi, allusioni, parabole e allegorie che alludono
alla realtà, non cerca la semplicità, non vuole essere autore di pronto
consumo, ma scrive testi da meditare, studiare e approfondire. L'importanza di
Lima nella cultura cubana è anche quella del promotore culturale che organizza
riviste e riunisce poeti come Gastón Baquero, Cintio Vitier, Eliseo Diego, Virgilio Piñera
e Octavio Smith. Lima stringe amicizia con il poeta e
sacerdote spagnolo Angel Gaztelú (1914) e questo
incontro forma il suo mondo spirituale.
Muerte de Narciso (1937) è la sua prima opera poetica,
composta di fascinazioni barocche e mitologiche, poesie ermetiche e visionarie.
Le altre opere in poesia sono scritte in uno stile ricco di metafore e pieno di
riferimenti a Góngora. I titoli: Enemigo
rumor (1941), Aventuras sigilosas
(1945), Dador (1960) e Fragmentos
a su imán (pubblicata
postuma nel 1977). Tutti libri inediti in Italia e che sarebbe interessante
tradurre e far conoscere al pubblico.
Lima
appoggia il primo periodo della rivoluzione cubana, quello dell'entusiasmo e
della speranza, ma se ne allontana dopo ripetute disillusioni. Abbandona
persino i numerosi incarichi legati al mondo dell'editoria per isolarsi e
dedicarsi alla sua opera letteraria. Nel 1964 viene colpito dal grave lutto
della morte di sua madre, per questo decide di sposarsi con María
Luisa Bautista, la sua segretaria, seguendo il
consiglio della mamma.
La
narrativa di Lima è ancora più barocca e complessa della poesia.
Nel 1966
pubblica Paradiso, capolavoro indiscusso e lettura irrinunciabile per un cubano
che decide di entrare nel mondo delle lettere, romanzo magnificato e presentato
da Julio Cortazar. Narrativa dallo stile brillante e
barocco, ostica a un primo approccio, ricca di riferimenti culturali complessi
e di metafore spesso incomprensibili. Il protagonista è José Cemí, una sorta di personaggio autobiografico che nasconde
il suo autore e ne racconta la formazione umana e culturale. Interessante anche
la raccolta di saggi La cantidad hechizada
(1970), mentre Oppiano Licario è un romanzo
incompiuto, pubblicato postumo (1977) che sviluppa la figura di un personaggio
comparso in Paradiso.
Lezama Lima è un vero maestro ed è autore capace di
influenzare molti scrittori latinoamericani. Il cubano Abilio
Estévez, grande narratore contemporaneo che usa
barocchismi meno complessi di Lima, è un esempio interessante, basta leggere I
palazzi distanti e Tuo è il regno (editi in Italia da Adelphi) per rendersene
conto. Severo Sarduy è un altro autore che considera
Lima il suo maestro.
Nel 1970
viene pubblicato Poesia Completa, premiato in Spagna con il Maldoror,
mentre in Italia Paradiso - edito da Einaudi nel 1995 e ancora reperibile nella
collana Gli Struzzi - ottiene il premio per la migliore opera ispanoamericana
tradotta in italiano.
In Italia
sono reperibili: Paradiso (Einaudi, 2001) e Racconti (Einaudi, 2004). Oppiano Licario è uscito nel 1981 per Editori Riuniti, ma è fuori
catalogo.
Per
approfondimenti: www.lezama.it.
Gordiano Lupi