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  Letteratura  »  Leggere il rosa con passione, a cura di Carlo Bordoni 16/05/2008
 

LEGGERE IL ROSA CON PASSIONE

di Carlo Bordoni

 

 

Il nuovo rosa è un fenomeno recente di ritorno alla lettura di massa. Negli anni Ottanta ci fu un segnale straordinario di ripresa della lettura proprio tra il pubblico femminile acculturato, impegnato nel lavoro fuori casa, che aveva deciso di lasciare la tv e preferire una lettura caratterizzata da una riscoperta del sentimento romantico, innestato nella realtà quotidiana del post-femminismo. Vent'anni dopo il fenomeno sembra essersi in parte riassorbito e aver provocato un ritorno a un medium più immediato, quello televisivo. Dove, alle atmosfere sognanti del rosa, con la loro introspezione psicologica, il piacere per la condivisione delle emozioni, è succeduto il gusto per la rivelazione di sentimenti autentici, delle esperienze personali, della banalità della vita quotidiana, della cruda esteriorizzazione del privato, nel convincimento che tutto questo fosse più incisivo e autentico di ogni espressione letteraria. Vent'anni sono giusto il tempo di un cambio generazionale e le figlie delle donne di allora hanno rinunciato alla lettura di un'emotività tutta interiore, in favore di un'emotività condivisa, palesata pubblicamente attraverso i reality show.

Il rosa non è scomparso dalle edicole, ma si è differenziato, adattandosi alle nuove esigenze delle lettrici di oggi. Storie meno standardizzate e più complesse, prive di quei contenuti rassicuranti sull'eternità dell'amore, che si risolvevano in un  ripetitivo ritorno a casa, alle gioie familiari, all'educazione dei figli, accanto a un uomo virile, in grado di rappresentare quella figura paterna che si era andata perdendo col tempo. In una società senza padri tutto ciò poteva rappresentare un bisogno profondo da soddisfare, anche al costo di rinunciare in parte alla propria libertà (almeno sul piano dell'immaginario), attraverso una lettura inoffensiva e gratificante.

Seppur lontana dai successi di fine secolo, la produzione del rosa è confermata dalla presenza di Harmony, leader di mercato nel settore. Nata nel 1981 dall'unione tra la Mondadori e la canadese Harlequin, Harmony è una casa editrice specializzata in narrativa sentimentale, destinata esclusivamente al pubblico femminile: distribuisce principalmente in edicola, ma di recente si è ricavata uno spazio anche nella grande distribuzione (supermercati, ipermercati), con serie di maggiore formato, come Passion, Historical, Fantaluna.

Harmony pubblica una media di 42 titoli al mese, che assommano a 540 titoli nell'anno, considerando i numeri speciali e l'intensificazione delle uscite nei mesi estivi. Una valanga di parole d'amore, le cui vendite sono stimate superiori agli 8 milioni di copie nel 2002.

Chi legge il rosa? “Il nostro target non è quello di Federico Moccia – spiega Manola Mendolicchio della Harmony – I suoi romanzi piacciono soprattutto alle ragazzine adolescenti.” L'età media delle lettrici si è alzata notevolmente, confermando la presenza di un pubblico ormai affezionato da lunga data a una lettura d'evasione. Se allora solo un terzo delle lettrici del nuovo rosa superava i quarant'anni, oggi la maggior parte va oltre i cinquanta e sessanta. Buona parte delle lettrici che hanno determinato il boom del passato è rimasta fedele all'impianto tradizionale di allora: storie romantiche, atmosfere da sogno, sessualità poco esplicita in descrizioni morigerate, inevitabile lieto fine, rintracciabili nelle serie Collezione, Jolly, Destiny e Bianca (di ambiente ospedaliero). Non a caso le serie più intriganti e sessualmente esplicite, Sensual, Passion e Temptation, si rivolgono a un pubblico più giovane, la cui età media è fra i trenta e i quarant'anni, confermando un fenomeno d'importanza sociale non secondaria.

 

 

 

 
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