Manuel Vásquez Portal
Scritto senza permesso
Spirali
Edizioni - Pag. 258 - Euro 25
www.spirali.com
Spirali
pubblica un libro importantissimo scritto dal giornalista e poeta cubano Manuel
Vásquez Portal. Scritto senza permesso è il racconto
della sofferenza, dalla prigione di Santiago, il diario delle condizioni
disumane in cui versano i prigionieri politici di Castro. Una narrazione ironica,
lirica, umoristica, scritta con energia e speranza, doti che le persone forti
di spirito trovano nelle situazioni più dure. Lo scritto comprende lettere alla
moglie e al figlioletto Gabriel e un diario che descrive la situazione dei prigionieri
politici cubani. Episodi autentici, come la triste storia di un giovane con
gravi disturbi di condotta che trova in Manuel Vásquez
Portal il padre che cercava. Seconda edizione dopo la
prima pubblicata in Argentina.
Mi
riprometto di tornare in modo più approfondito sul libro, dopo averne ultimato
la lettura, ma è importante segnalare a un'opinione pubblica distratta il
grande lavoro conoscitivo che Spirali sta facendo su Cuba. Ha pubblicato in
questi ultimi mesi: Carlos Carralero (Saturno e il gioco dei tempi), Armando
De Armas (Miti
dell'antiesilio), Roberto Luque Escalona (Lorenzo e l'agnello del diavolo) e Armando Valladares
(Contro ogni speranza).
Manuel Vásquez Portal è autore che
conosco bene perché sono stato il primo a pubblicarlo in Italia nel volume Versi
tra le sbarre (Edizioni Il Foglio – www.ilfoglioletterario.it), curato da
William Navarrete. Mi sembra l'occasione migliore per
riportare un'intensa poesia composta in carcere nella traduzione di Elisa
Montanelli (elisam@sintesi-net.it).
Vengo,
patria, a portarti un colibrì
che ho scoperto nel mio orecchio.
Offrirti
alberi di anacardio che ho salvato nel ricordo,
piantarti quel susino che è cresciuto nel mio abbandono.
Vengo,
patria, a dirti che non esisti
che la neve ti copre i tetti,
che il deserto ti cancella la foresta
che i tuoi figli vagano alle intemperie
su ogni frontiera,
che non piango più per te perché ti dimentico.
Vengo,
patria, a inventarti,
a non soffrire più per te
perché nasci da un mio abbraccio,
da un amico che parte,
da un figlio che mi aspetta sulla soglia
da un bel verso d'amore
che mi protegge dallo sconforto.
Vengo,
patria, ad abbracciarti
Per
risorgere insieme a te.
Resto in
attesa delle menzogne che verranno lanciate dai castristi, che non si
lasceranno sfuggire l'occasione di infangare un nuovo
martire delle galere cubane, dopo aver sputato veleno su Armando Valladares.
Manuel Vásquez Portal è un grande poeta
e sa comunicare tutta la sofferenza di un popolo oppresso.
Gordiano Lupi