Area riservata

Ricerca  
 
Siti amici  
 
Cookies Policy  
 
Diritti d'autore  
 
Biografia  
 
Canti celtici  
 
Il cerchio infinito  
 
News  
 
Bell'Italia  
 
Poesie  
 
Racconti  
 
Scritti di altri autori  
 
Editoriali  
 
Recensioni  
 
Letteratura  
 
Freschi di stampa  
 
Intervista all'autore  
 
Libri e interviste  
 
Il mondo dell'editoria  
 
Fotografie  
 
 
 

  Letteratura  »  Alexis o il trattato della lotta vana, di Marguerite Yourcenar, edito da Feltrinelli e recensito da Katia Ciarrocchi 25/07/2024
 

Alexis o il trattato della lotta vana - Marguerite Yourcenar- Feltrinelli - Pagg. 96 - ISBN 9788807810558 - Euro 5,00



`Alexis o il trattato della lotta vana´, seppur scritto nel lontano 1929, ha una rilevanza senza tempo, affrontando tematiche come omosessualità che continuano a risuonare ancora oggi.
Marguerite Yourcenar dipinge un ritratto crudo e struggente della lotta interiore di Alexis, il protagonista che si rivolge alla moglie Monique in una lunga e dolorosa lettera di addio e confessione. È un viaggio nell´anima di un uomo che ha combattuto strenuamente contro se stesso, cercando di adattarsi alle convenzioni sociali e ai pregiudizi del suo tempo, nascondendo la sua vera natura omosessuale.
La capacità di Yourcenar di esplorare le profondità psicologiche di Alexis è straordinaria: ci porta attraverso i suoi tormenti, la sua solitudine e la sua disperata ricerca di una verità più profonda di sè. La struggente confessione di Alexis rivela il peso della menzogna, l´angoscia della prigionia dell´inganno e la difficoltà di essere sinceri senza deludere coloro che amiamo.
La scrittura di Yourcenar è affilata, poetica e densa di significato, trasportando il lettore in un mondo di emozioni contrastanti. Ho apprezzato il modo in cui l´autrice affronta con coraggio e sensibilità il tema dell´identità, della solitudine e del conflitto interiore, lasciandoci riflettere sul valore dell´autenticità e della compassione.
`Alexis o il trattato della lotta vana´ non è solo un libro sulla lotta contro l´omosessualità repressa, ma è un´esplorazione più ampia della condizione umana, delle sue contraddizioni e delle sue struggenti tragedie. È un´opera che scava profondamente nell´animo umano, lasciandoci con una potente riflessione sull´accettazione di sé e sull´importanza di vivere una vita autentica, libera dagli inganni e dalle convenzioni sociali.



Citazioni Tratte da: Alexis di Marguerite Yourcenar

...ogni cosa ha il suo segreto, gli stagni come il resto; che la pace, come il silenzio, non è mai altro che una superficie, e che la peggior menzogna e la menzogna della calma. (pag 18)

Il passato, per poco che ci si pensi, e una cosa infinitamente più stabile del presente... (pag 19)

...si dice che le vecchie case contengono sempre fantasmi; io non ne ho mai visti, eppure ero un bambino pauroso. Forse comprendevo già che fantasmi sono invisibili perché li portiamo con noi. Ma ciò che rende inquietanti le vecchie case non è che i fantasmi ci siano, e che possono essercene. (pag 22)

Siamo tutti distratti, perché abbiamo i nostri sogni; solo il perpetuo ricominciare dalle stesse cose finiscono per impregnarcene. (pag 22)

Quando il silenzio si è fissato in una casa, farlo uscire difficile; più una cosa è importante, più sembra che la si voglia tacere. Lo si direbbe una massa di materia ghiacciata, sempre più dura e compatta: sotto di essa la vita continua; ma non si sente. (pag 23)

Siamo tutti uguali: abbiamo paura di un dramma; qualche volta siamo tanto romantici da desiderare che avvenga, e non ci accorgiamo che è già cominciato. (pag 24)

La vita, anche lei, non è che un segreto fisiologico. Non vedo perché il piacere, in quanto pura sensazione, debba essere un male, mentre non si disprezza il dolore, che è pure una sensazione. Si rispetta il dolore perché non è volontario, ma c´è il problema di sapere se il piacere lo è sempre, o se per caso noi lo subiamo. (pag 25)

...non bisogna aver timore delle parole, dopo che si è ceduto ai fatti. (pag 26)

La vita è molto più complessa di tutte le possibili definizioni; ogni immagine semplificata rischia sempre di essere volgare. (pag 26)

La gelosia è un sentimento riprovevole, ma bisogna perdonare ai bambini che vi si lasciano irretire, se questo capita a tante persone ragionevoli. (pag 28)

La gente che parla per sentito dire sbaglia quasi sempre, perché vede dall´esterno e vede volgarmente. Non capisce come certi atti cosiddetti riprovevoli possono essere insieme facili e spontanei, come la maggior parte degli atti umani. La gente si scaglia contro l´esempio, contro il contagio morale, e così facendo rinvia sempre più la possibilità di un chiarimento. Non sa che la natura è più varia di quanto la si immagini; non vuole saperlo, perché è più facile indignarsi che pensare. Tesse l´elogio della purezza; non sa quanto di torbido può contenere la purezza; e soprattutto ignora il candore della colpa. (pag 31)

...ci si crede puri finché si disprezza quel che non si desidera. (pag 34)

...la morte non ha senso laddove la vita non giunge...
(...)
...poiché tutti noi ci trasformeremo se avessimo il coraggio di essere ciò che siamo. (pag 37)

Sono stanco di questo essere mediocre, senza avvenire, senza fiducia nell´avvenire, di questo essere che sono veramente costretto a chiamare Me Stesso, perché non posso staccarmene. Mi ossessiona con le sue tristezze, con le sue pene; lo vedo soffrire, - e non sono neppure capace di consolarlo. Io sono certo migliore di lui: posso parlargli come farei con un estraneo; non capisco quali ragioni me ne faccia prigioniero. È il più terribile forse è che gli altri non conosceranno di me che questo personaggio in lotta con la vita. (pag 60)

Non soffriamo dei nostri vizi, soffriamo soltanto di non saperli accettare con rassegnazione. (pag 60)

Dominiamo qualche volta i nostri atti; dominiamo meno i pensieri; non dominiamo i sogni. (pag 61)

Ho sempre pensato che la musica dovrebbe essere soltanto silenzio. Il mistero del silenzio che cerca di esprimersi. Guarda, per esempio, una fontana. L´acqua muta riempie i condotti, vi si raccoglie, trabocca, e la perla che casca e sonora. Mi è sempre sembrato che la musica non dovrebbe essere che l´eccedenza di un grande silenzio. (pag 63)



Katia Ciarrocchi



www.liberolibro.it






 
©2006 ArteInsieme, « 014564505 »