Area riservata

Ricerca  
 
Siti amici  
 
Cookies Policy  
 
Diritti d'autore  
 
Biografia  
 
Canti celtici  
 
Il cerchio infinito  
 
News  
 
Bell'Italia  
 
Poesie  
 
Racconti  
 
Scritti di altri autori  
 
Editoriali  
 
Recensioni  
 
Letteratura  
 
Freschi di stampa  
 
Intervista all'autore  
 
Libri e interviste  
 
Il mondo dell'editoria  
 
Fotografie  
 
 
 

  Letteratura  »  Grazia Deledda. I luoghi gli amori le opere, di Rossana Dedola, edito da Avagliano e recensito da Siti 14/07/2024
 

Grazia Deledda.

I luoghi gli amori le opere

di Rossana Dedola

Avagliano Editore

Biografia

Pagg. 400

ISBN 9788883092848

Prezzo Euro 22,00



Interessante biografia datata 2016, pubblicata da un piccolo editore, ha raggiunto nel 2021 la settima ristampa, la leggo nel 2023.
La lettura è resa molto gradevole dall´espediente di scandire la vita della grande narratrice sarda seguendo tre grandi direttrici: i luoghi, gli amori, le opere. Come in ogni biografia il criterio di presentazione dei fatti è puramente cronologico, ma l'intrecciarsi di queste tre componenti ha vivacizzato la narrazione che fonde gli eventi con lo spazio geografico nei quali essi si realizzano, aprendo però a prospettive molto intime e tutte verificabili desunte dalle lettere che ci permettono di ripercorrere gli amori da ragazza, mentre progressivamente si inseriscono efficaci richiami agli scritti via via pubblicati.
L´aspetto più vivace e fresco è proprio la restituzione della bambina poi della ragazza e infine della donna che viene tracciata attraverso alcuni epistolari recentemente divulgati, soprattutto quelli con la coppia Julius e Justine Rodenberg risultano particolarmente importanti perché dimostrano la notorietà raggiunta dalla scrittrice sarda in ambito europeo attraverso i suoi scritti. Molti ancora non la conoscono, non la leggono, a scuola è schiacciata in manuali che la situano in ambito post verista privandola della sua peculiarità che ne fa un unicum nella narrativa del primo Novecento e che lo stesso Nobel per l´anno 1926 le ha accreditato. Un premio Nobel che non viene letto e non è conosciuto come dovrebbe anche se ultimamente l´interesse accademico e culturale in genere si sta occupando di lei con un fioccare di pubblicazioni, tesi di laurea, monografie che fanno ben sperare.
Non intendo con queste poche righe anticiparvi la biografia della Deledda, la mia intenzione è quella di incuriosirvi, con questo intento vi dico quindi che si tratta di una giovane nata a Nuoro nel 1871, figlia di una comunità di settemila anime e di una famiglia agiata ma che visse dispiaceri legati a morti premature e a figliolanza problematica. La stessa Cosima Grazia, andata a scuola fino alla quarta elementare perché non esistevano scuole per bambine oltre quell´età, mostrò subito spiccato interesse verso lo studio, la lettura e scrittura, attività non proprio riconducibili agli interessi primari di una futura buona massaia. Grazia si mostrò inoltre intraprendente e riuscì ad affrancarsi da un ambiente che la costringeva all´unica frequentazione dei propri familiari per mesi, senza avere nessun altro stimolo esterno. Furono i suoi primi racconti, editi dapprima in riviste regionali e nazionali, poi pubblicati a sue spese in volume, "Racconti sardi" ad aprirle la strada a fitte corrispondenze con uomini di cultura. Fra di essi , il suo primo amore platonico, il giornalista Stanis Manca, a seguire l´illustre Angelo De Gubernatis, in mezzo Giovanni de Nava, mentre corrispondeva in termini amorosi anche con Andrea Pirodda, un giovane conosciuto a Nuoro ma osteggiato dalla famiglia perché privo di mezzi. Nessuno di questi amori epistolari andò in porto e la giovane, al suo primo viaggio a Cagliari, tornò fidanzata in maniera fulminea con quello che sarà il suo consorte chiacchierato e invidiato, Palmiro Madesani. Grazia ha ventotto anni, nel 1900 si trasferisce a Roma e mette su famiglia mentre l´abile capacità di intessere relazioni diventa più proficua grazie all´epicentro culturale esercitato da una neonata capitale che richiamava a sé il mondo economico e culturale.
La vita romana è ben tratteggiata come i suoi ritorni nell´isola, una vita scandita da un´attività prolifica e indipendente sul piano culturale, non si fece lusingare dal fascismo e non utilizzò la sua fama per emergere più di quanto i suoi scritti già le permisero, mantenne sempre un´indole indipendente e onesta e con la sua vita, pur non attivandosi in azioni dirette, mostrò al mondo culturale prevalentemente a componente maschile l´importanza di dare voce alle donne; la possiamo sicuramente annoverare tra le più accreditate femministe della sua epoca accanto a Maria Montessori e a Sibilla Aleramo le cui vicende private, di donna, furono invece molto più dolorose. A lei la fortuna di una bella famiglia, di un rapporto stabile con il marito ma in compenso tanta invidia, la più nota quella di Pirandello, alla quale il volume dedica un´ampia e giusta trattazione evidenziando oltre l´invidia una comunanza latente fra i due Nobel, grazie a una lettura attenta del noto romanzo pirandelliano "Suo marito", teso a colpire Palmiro Madesani e rivelatosi poi un ritratto delle proprie sfortune familiari. Il volume è ricco di tanti aneddoti e permette di ricostruire insieme alla biografia della scrittrice, un intero clima culturale, risulta dunque avvincente e particolarmente interessante.


Siti


 
©2006 ArteInsieme, « 014564502 »