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  Letteratura  »  Il libro nero dell’umanità, di Matthew White, edito da Ponte alle Grazie e recensito da Katia Ciarrocchi 14/07/2024
 

Il libro nero dell'umanità. La cronaca e i numeri delle cento peggiori atrocità della storia - Matthew White - Ponte alle Grazie - Pagg. 867 - ISBN 9788862204217 - Euro 49,00




"Il Libro Nero dell´Umanità": La cronaca e i numeri delle cento peggiori atrocità della storia.
Se c´è una cosa che la storia ci insegna, è che l´umanità è capace di orrori inimmaginabili. Matthew White, bibliotecario e studioso indipendente, ci guida attraverso un viaggio spaventoso e illuminante nei meandri delle cento peggiori atrocità.
Da antiche battaglie a conflitti moderni, White ci offre una cronaca dettagliata di eventi che hanno segnato l´anima dell´umanità; le cifre sono impressionanti: mezzo miliardo di vite spezzate. Eppure, dietro ogni numero si nasconde una storia di sofferenza, di coraggio e di follia umana.
La rivolta dei Taiping in Cina, al sesto posto nella lista, ci ricorda che la storia non è solo fatta di grandi nomi e battaglie epiche. Venti milioni di vite perse in una guerra civile dimenticata, un grido di disperazione che risuona ancora oggi.
E poi c´è l´Olocausto, milioni di ebrei perseguitati e uccisi durante il regime nazista. White ci offre una cronaca accurata, ma è impossibile non sentire il peso di quelle cifre. Ogni numero rappresenta una vita spezzata, una famiglia distrutta.
Il genocidio armeno, segnato dall´Impero Ottomano, è un´altra ferita aperta nella storia; oltre un milione e mezzo di armeni massacrati. Le cause, le conseguenze, tutto viene analizzato.
Ma non è solo una cronaca fredda. L´autore arricchisce il racconto con aneddoti e curiosità, spesso conditi con un tocco di ironia e sarcasmo. Perché anche nella crudeltà umana c´è spazio per la riflessione.
La Rivoluzione Culturale cinese, iniziata da Mao Zedong negli anni 60, è un altro momento storico affrontato con rigore, l´autore ci svela le violenze, le persecuzioni e la distruzione culturale che hanno caratterizzato questo periodo; la narrazione ci permette di comprendere l´ideologia di Mao e il suo impatto sulla società cinese, aprendo una finestra su un capitolo oscuro della storia cinese.
Il libro si estende sulla colonizzazione delle Americhe, mettendo in luce gli scontri violenti, i genocidi e l´annientamento delle popolazioni indigene causati dall´arrivo degli europei. Matthew White ci offre una prospettiva critica, portando alla luce il lato oscuro dell´espansione europea.
Oltre a questi eventi, il libro affronta altre tragedie, come la guerra del Vietnam, il
genocidio cambogiano, la guerra in Congo e la pulizia etnica in Ruanda ecce cc.
Attraverso una scrupolosa analisi storica, l´autore evidenzia come le credenze religiose abbiano spesso alimentato pregiudizi, intolleranza e violenza. Il capitolo "Uccidere per la religione" solleva cruciali interrogativi in merito ai conflitti religiosi, compresa la manipolazione politica delle credenze, l´intolleranza estremista e l´importanza del dialogo interreligioso per prevenire futuri scontri.
"Il libro nero dell´umanità" è un´opera interessante in tutta la sua atrocità, ma è importante sottolineare che non è una lettura leggera, le descrizioni dettagliate possono essere sconvolgenti e richiedono una certa preparazione emotiva da parte del lettore. La forza di questo libro risiede nella sua capacità di farci riflettere soprattutto sulla natura umana e sulla necessità di imparare dagli errori del passato per costruire un futuro migliore, cosa che ad oggi ancora dobbiamo comprendere.


Nella premessa di Steven Pinker

Nel Libro nero dell´umanità, White combina ora la sua esperienza in termini di cifre con le capacità del buon narratore, per presentare una nuova storia della civiltà, una storia i cui protagonisti non sono i grandi imperatori bensì le loro vittime che nessuno ha celebrato, milioni e milioni e milioni.



Citazioni tratte da: Il libro nero dell´umanità. La cronaca e i numeri delle cento peggiori atrocità della storia

Da dove cominciare? Gli individui si ammazzano l´un l´altro sin da quando sono scesi dagli alberi, e non mi sorprenderei più di tanto se ritrovarsi dei corpi, anche tre rami. Alcune delle prime ossa umane mostrano fratture probabilmente derivati da armi, le iscrizioni si vantano del massacro di migliaia di nemici. I più antichi libri sacri ricordano battaglie nelle quali i seguaci di un dio furioso sbaragliano i seguaci di un altro dio furioso; tuttavia, le piccole tribù e i villaggi coinvolti in queste guerre antiche non avevano un potenziale di vittime sufficiente da uccidere su una scala comparabile all´oggi. Prima che gli individui si riunissero in popolazioni vaste abbastanza da essere ammazzate a centinaia di migliaia ci vollero molti secoli, perciò le prime cento peggiori atrocità della storia non si verificarono finché i persiani non costruirono un impero che abbracciava il mondo conosciuto. (pag12)

La conquista persiana non sarebbe stata la fine del mondo. Secondo criterio odierni, i persiani erano conquistatori benevoli, per esempio furono l´unico popolo della storia a comportarsi in maniera gentile con gli ebrei. (pag15)

Nel periodo delle Primavere e degli Autunni i cinesi erano persone ben educate, ma davanti a qualunque dilemma morale la loro soluzione pare forse il suicidio rituale. (pag19)

Ogni volta che Shi Huangdì provava ad introdurre un cambiamento, i dotti si opponevano, insistendo sull´assenza di precedenti e sostenendo che era la legge a vietarlo. Di conseguenza, la soluzione più ovvia è quella di eliminare quei fastidiosi precedenti e ricominciare da zero.   (pag30)

Sacrificare i prigionieri di guerra e versando nel sangue sulle tombe dei grandi guerrieri era una pratica diffusa in tutto il mondo: così la loro forza si trasferiva agli eroi e allo stesso tempo li vendicava in parte. (pag37)

Esistono cinque modi di agire possibili per un esercito. Se potete combattere, combattete; se non potete combattere, difendete; se non potete difendere, fuggite; se non potete fuggire, arrendetevi; se non potete arrendervi, morite. Queste sono Le cinque linee di condotta a vostra disposizione, ogni ostaggio sarebbe inutile. Ora tornate indietro e andate a riferirlo al vostro padrone. (Sima Yi all´emissario di Gongsun Yuan, Romanzo dei tre regni) (pag81)

Il declino e la caduta dell´Impero romano costituiscono l´archetipo di ogni rovina della storia umana, il gigantesco specchio metaforico che alziamo di fronte a ogni epoca in cui viviamo. Se riusciamo a trovare un parallelismo, sia pure superficiale, tra Roma e il mondo di oggi, allora possiamo prevedere la via pericolosa che stiamo percorrendo, e pontificarci anche sopra. Se, per esempio, riveliamo le analogie tra la guerra in Iraq e il conflitto ispano-marocchino, soltanto qualche appassionato di storia annuirà per l´allusione e volterà pagina, ma se individuiamo dalle analogie tra la guerra in Iraq e la caduta di Roma, sarà facile diffondere il panico e l´allarme in tutta la popolazione, e così ci guadagneremo un bello stipendio da sapientone. (pag86)

Davanti a prove tanto vaghe, è forte la tentazione di prendere per buono qualunque scenario che sostenga una implicita visione del mondo soggettiva. (pag138)

Alcuni storici affermano che le crociate aprirono tra cristianesimo e Islam, una frattura che permane ancora oggi. Cerchiamo però di essere realistici: entrambe queste religiose hanno problemi con molte altre. È difficile trovare un momento storico in cui i loro seguaci non si siano ammazzati a vicenda; e anche se ci si riesce, vuol dire che si stavano riposando in attesa dello scontro successivo. (pag153)



Katia Ciarrocchi



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