Rosso
da morire
di
Fiorella Borin
Copertina
di Vincenzo Bosica
Edizioni
Solfanelli
Narrativa
Pagg.
160
ISBN 978-88-3305-367-7
Prezzo
Euro 12,00
J´accuse
Non
si può dire che Fiorella Borin, come persona e come narratrice, sia
priva di una particolare attenzione per i meno fortunati, per gli
esseri indifesi, e fra questi naturalmente donne e bambini. In tanti
anni che leggo le sue opere, oltre ad apprezzare il suo stile,
costituito da una scrittura snella, ma efficace, e da uno svolgimento
delle trame senza intoppi o cedimenti, tale da appassionare chi
legge, ho potuto verificare la sua straordinaria creatività, che ha
applicato pressoché totalmente al romanzo storico, genere in cui
veramente eccelle. E´ stato pertanto una sorpresa l´incontro
con Rosso da morire, perché si tratta di un
thriller inquietante, ambientato in una località di fantasia del
litorale veneto. Devo dire che la cosa mi ha incuriosito, anche
perché abituato a leggere tanti polizieschi in cui il protagonista è
la chiave di volta del successo, tanto che è sempre quello per ogni
autore, nel caso di Rosso da morire non credo
che Fiorella Borin sia alla ricerca di un personaggio investigativo
da riproporre in altri lavori, mentre sono più che convinto che la
finalità del libro sia diretta a rivoltare, come un materasso, una
certa società, virtuosa in apparenza, ma corrotta e marcia fino al
midollo, in questo caso identificata con certi ambienti
imprenditoriali del Nord-Est. Quindi, più che romanzo giallo,
seppure lo è, si tratta di un "j´accuse" sicuramente
condivisibile. Peraltro la trama poliziesca regge dall´inizio alla
fine, l´atmosfera di tensione è ben presente, insomma può essere
letto anche come romanzo giallo, però io preferisco l´altro fine
che non poteva mancare in una persona seria e sensibile come Fiorella
Borin. Non intendo scrivere altro, non voglio rischiare di svelare
una vicenda capace di creare un vero pathos; preferisco piuttosto
fare alcune considerazioni che si possono così riassumere:
1)
L´esordio nel genere giallo è senz´altro positivo;
2)
si ritrovano tutte le caratteristiche già apprezzate nei romanzi
storici;
3)
quindi il libro è sicuramente da leggere, ma, forse sono un
inguaribile nostalgico, il mio cuore corre sempre ai romanzi storici
e in particolare a quel piccolo gioiello che si intitola I
ragazzi del ciliegio, che ho avuto il piacere di rileggere agli
inizi dell´anno, un libro che è un grande messaggio di umanità,
senz´altro il capolavoro di Fiorella Borin.
Fiorella
Borin, nata a Venezia nel 1955, laureata in
psicologia, Fiorella Borin per un breve periodo ha insegnato storia e
filosofia negli istituti superiori. Nei primi anni Novanta ha
iniziato a proporsi come narratrice, vincendo prestigiosi premi
letterari e pubblicando più di trecento novelle e alcuni romanzi
storici ambientati nel XVI secolo. Ha collaborato con numerose
riviste letterarie e con periodici a diffusione nazionale. Per
onorare la memoria del padre, reduce di Russia, ha scritto molti
racconti sulla seconda guerra mondiale, alcuni dei quali sono
confluiti nel romanzo I ragazzi del ciliegio.
1918-1945 (Solfanelli, 2019).
Con
Alberto Perdisa Editore ha pubblicato nel 2003 La Signora del
Tempio nascosto; con Tabula fati Il bosco
dell´unicorno (2004), Il pittore
merdazzèr (2007), La strega e il
robivecchi (2010), La firma del diavolo (2010)
e Christe eleison (2011). Con Edizioni Solfanelli ha
pubblicato nel 2012 Il pellegrino spagnolo (Premio
Thesaurus 2013, Premio Locanda del Doge 2013) e nel 2014 Le
voci mute. Nove storie veneziane (Premio Roccamorice 2015).
Con Edizioni Cento Autori l´e-book Premiata Ditta Marina &
Piccina (2015). Con Edizioni della Sera il romanzo I
giorni dello sgomento (Premio Narratori della Sera 2017,
Premio La Girandola delle Parole 2019).
Recentemente
ha pubblicato in e-book il breve romanzo di guerra La ragazza
del capitano e alcuni lunghi racconti di genere giallo-noir
(due dei quali scritti a quattro mani con Rino Casazza) nella collana
History Crime di Delos Digital.
Altri
racconti sono inclusi nelle antologie edite da Tabula fati Raccontami
l´Abruzzo vol. 2 (a cura di Rita La Rovere), L´Ammidia (a
cura di David Ferrante), Fantasie d´Oriente (a
cura di Adriana Comaschi), Briganti d´Abruzzo (a
cura di Valentino Di Persio), Magare (a cura di
David Ferrante), nella rivista "Dimensione Cosmica" n. 7 e
nell´antologia Enigmi in camicia nera edita da
Torre dei Venti nel 2021.
Renzo
Montagnoli