L’anno
nuovo
di
Marina Pasqualini
Mi
sveglio questa mattina di inizio anno. Casualmente è il 2018.
Leggo le decine di auguri su facebook. Tutti parlano di pace e amore.
Come se la notte appena trascorsa possa farsi spartiacque tra dolore
e gioia, odio e il suo contrario. Auspichiamo grandi rivoluzioni,
tutte che avvengano a livello globale. Ma solo in un luogo esse
potranno essere generate, come un bimbo nell’utero di sua
madre: nel cuore di ciascuno. Non dei potenti, non ai confini del
mondo. Quando avremo il coraggio della generosità senza
aspettative. Quando sentiremo di essere al nostro posto, ovunque ci
troviamo. Perché la nostra autentica dimora risiede in noi.
Non importa se piove, nevica o splende il sole. Noi siamo lì
per ricevere. Come disse un saggio: “Non si perde mai: o si
vince o si impara”
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