Emozioni
incustodite
intervista a Ivana Orlando
Giulio Perrone editore
Emozioni
incustodite – Ivana Orlando – Giulio Perrone
Editore – Collana Poiesis –
1ma edizione 01/11/2013 – Pagine 60 – ISBN 9788860043085 – Euro 10,00
1. Ivana
Orlando, poeta o poetessa? E chi oggi, a ragione o
torto, si può definire Poeta senza incorrere nella pubblica derisione?
Un distinguo sottile che svela diverse forme concettuali,
connaturati echi trascendentali di terminologie come richiami atavici e quasi
obsoleti ma non purtroppo superati del ruolo della donna, subordinato ad una
terminologia maschile maggioritaria, una trascendentale velatura che proietta
l'attenzione alla forma che all'orma. Uno dei miei difetti o un pregio, a
seconda dei modi di pensare, è porgere la mia totale attenzione ai contenuti
piuttosto che ai “contenitori “, agli spazi piuttosto che ai luoghi, alle
parola rispetto ai “parlatori” , ai versi che piuttosto che al verseggiatore.
Vi è un maggiore numero di poeticanti, questo si …
grazie al microfono telematico, ma è anche vero che: « Il
poeta che indossa la guarnacca del critico rinnega se stesso » (M.R).
2. Perché
scrivere poesia in un paese che non legge più nemmeno i quotidiani?
Intanto
credo che chi scrive non ha l'esigenza di porsi questo tipo di domanda,
l'uopo esclude la domanda, scrivere è l'espulsione della propria anima,
il resto è una fermentazione cerebrale ed emozionale che l'altrui o incorpora o
defeca. L'uomo non “legge” più se stesso figuriamoci l'altrui…
3. Idealmente, Ivana Orlando, a chi si rivolge la tua
poesia?
Rivolgo
il mio sguardo all'inerzia della materia, all'apparente staticità di essa, alla
mezza luce crepuscolare che affiora nell'uomo, ai vespri, alle gaiezze scandite
dalla vita. Lo sguardo ritrae le parole, egli stesso si rivolge a me.
4. In
questi giorni, subito dopo l'uscita in libreria del tuo ultimo lavoro, “Emozioni incustodite”, hai intrapreso
una serie di presentazioni. Che impressioni hai ricevuto incontrando quella
parte di pubblico che legge la tua poesia?
L'interazione
con il pubblico è stata reciprocità parlata ed anche silente, un savio
riverbero vissuto in simbiosi, la scambievolezza, la cessione di una parte di
loro attraverso l'istintiva pulsazione mimica. Le mie poesie, come uno specchio
adunco, su cui riporre le stesse tasche, la stessa lacrima, la stessa gaiezza.
In concave palmi di mano, le mie poesie, lambire i loro pensieri e in parole
toccarmi e in occhi conoscermi.
5. Quali sono stati i
poeti che, nel corso degli anni, hanno fatto maturare in te la necessità di
esprimerti attraverso la poesia?
Il
mio innesco poetico è stato prepotentemente indotto e maturato dalle mie
viscere, conseguentemente ho ripercorso ogni nuance dei grandi poeti: La forza
mortifera di Sylvia Plath, la scrittura ed il
pensiero “sanguigno” di Bukowski e l'immediata intuizione poetica di Alda
Merini. Non vi sono comunque predilezioni letterarie, leggo ciò che desta la
mia riflessione e le mie apparenti verità.
6. Le
tue parole sono quasi sempre scevre di qualsivoglia passionalità, c'è invece in
esse una rincorsa atta ad attestare l'immobilità e lo scavo psicologico, un po'
secondo il modello poetico che fu di Emily Dickinson. Qual è il motivo di
questa tua scelta?
La passionalità ossia pàthos è la variazione di uno stato
d'animo ,la poesia, essa stessa
testimonia uno stato d'animo, un'emozione che racconta del pensiero, dell'io
adulto e bambino, della mente, della metamorfosi, della natura,
dell'invisibile immutabilità e non immobilità della materia foderata da
coscienza, dell'assennata proiezione dell'attimo prima e dopo finito… non è forse passione? la passione è
partecipazione . Se poi vogliamo menzionare la poesia erotica, ergo adoperare
le già usurate favelle del caso, approdiamo nel banalissimo già collaudato
effetto attrattivo orgasmico, pregni i blog ,sicuramente più gettonati dai
lettori. Se poi, chi scrive, è anche Donna, allora si pretende che ogni
argomento vada a parare sul passionale o, meglio, sull'erotico. Mi diventa
perfino paradossale affermare che l'erotismo e la passionalità in Poesia, non
debbano necessariamente riferirsi come termine di paragone a un libro “Harmony” da parrucchiera.
7. “Emozioni
incustodite”: ricordi e stati d'animo personali, perlopiù
votati all'apollineo. Perché scegliere di ricusare in toto il lato dionisiaco
che eppur c'è, in misura diversa, in ognuno di noi?
La poesia credo che abbia una sua autarchia, intesa come
intonazione naturale dell'intimo pensiero, non possa prediligere le”
personalità” del pensiero ma assecondare le stesse. L'istintività del pensiero,
quindi la parte dionisiaca e l'apollineo insito nel trascrivere lo stesso,
ovvero l'atto creativo è squisitamente irrazionale e l'atto narrativo
diviene razionale, un'entità asessuata, la poesia, che sposa entrambe le
parti. Per questo non sempre vi è la giusta resa tra il pensiero poetico e la
poesia. “Emozioni In-custodite”, trasuda entrambi i volti, la stessa
terminologia lo suggerisce, in quanto: l'emozionepersonifica
l'emotività e in - custodita,
la labile razionalità evasa. Coesistono entrambe le facce della stessa
medaglia, lo stesso Caravaggio utilizza ossimori cromatici per dar essenza alla
sua “immagine” e lo scrittore ossimori letter-ali per dar immagine
alla sua essenza.
8. Attualmente
Charles Bukowski è al centro di una rivalutazione, seppur lenta: gli
accademici, ahinoi, sono ancora restii a considerare Hank poeta tout court. Ciononostante il suo
pubblico non fa che aumentare di giorno in giorno, e le ristampe dei suoi libri
impazzano. Tu, Ivana Orlando, sei
tutt'altro che bukowskiana e le tue “Emozioni
incustodite” mi pare lo evidenzino in maniera più che netta. Tu sei colei che
ama tradurre in poesia l'impossibilità di portare delle risposte precise ai
problemi esistenziali. Indossi l'aporia. E' così? E: perché?
Emozioni Incustodite, il mio ultimo libro di
poesie, vincitore del primo posto della II edizione del Premio di poesia e
narrativa Villa Torlonia della Giulio Perrone Editore, traccia il passaggio da una poesia
più acerba, come nel mio primo libro Attimi
di Plastica uscito nel 2013,
ad una poesia adulta, più carnale. soprattutto nelle mie ultime
poesie inedite, a volte un po' forte ma che rivela il mio pensiero.
“In quarantasei
battiti
metallici
indosso l'aporia …
“Mi
sento nuda ancora adesso”.
Indosso l'aporia è un verso estrapolato da “Mi
sento nuda ancora adesso”, la chiosa finale facente parte della copertina
del libro (Crogiola mia sciancata verità, irrora la mia polla, agonizza il mio
senno, spoglia le mie ossa. [...] “Mi sento nuda ancora adesso”.) una delle
poesie dedicata ad Alda Merini. Non ho mai posseduto risposte finite ma
iniziate, la finitezza estingue il dubbio e con esso la conoscenza. La
vita è mutazione, il nostro pensiero cambia pelle, arrestare, con indubbie
repliche , i processi intellettivi e pragmatici individuali e della vita è
altezzosamente utopia, a mio avviso. L'aporia è frutto di una contraddizione
linfatica. La volubilità delle mie verità, l'adagiarsi e il
rialzarsi dal perno della vita, spostando il baricentro delle mie apparenti
tangibilità, mi induce ad osservare, imparare e non “padroneggiare” la vita. Il
mio pensiero ha sempre vagliato ogni singola pietra di questa terra. Ho
imparato a guardare l ‘orizzonte e ciò che mi ha insegnato è l'immensurabile.
Bukowski
è munito di “sconsiderata” intelligenza, il suo pensiero straripa audacia , una
lirica brutale e di una schietta ironia singolare, nelle vesti di uno
stile corpulento e carnale, quella stessa carnalità che celatamente vezzeggia
una parte di me.
9. Hai
mai pensato di scrivere un romanzo?
Ho
iniziato il primo capitolo, ma il romanzo e la prosa in genere, ha un tipo di
struttura narrativa che non segue sempre l'ordine naturale dei fatti, narra una
storia fittizia e mi riesce difficile non estrapolare dalla vita umana ma da quella
onirica. La poesia confluisce e si dirama parallelamente,
l'interpretazione che il lettore addossa diviene anch'essa trama, essenza
nell'assenza della stessa poesia. La poesia proietta in pochi versi la storia
dell'autore, e il lettore ha la possibilità, mediante la sua esegesi, di mutare
la stessa essenza, perché a differenza del romanzo, a mio avviso, che prescrive
la propria univoca trama, la poesia impregna e restituisce altre verità, altre
forme di pensiero che plasmano in maniera differente la chiosa ergo “il
finale”.
10. Quali
progetti hai in cantiere?
Adesso
sto lavorando ad una nuova raccolta di poesie. A breve la pubblicazione del
volume antologico del Premio Internazionale Mario Luzi, si tratta della più
importante ed autorevole Enciclopedia di Poesia Contemporanea. Un'edizione
speciale per il Centenario della nascita del Poeta Mario Luzi, riservato alla
selezione delle migliori opere in concorso.
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commentate dal sottoscritto, Iannozzi Giuseppe
Giuseppe Iannozzi
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