Montisola sul lago d'Iseo
di Renzo Montagnoli
L'Italia
può proprio essere considerato il Belpaese, perché, accanto a mete
conosciutissime, ce ne sono altre minori che presentano però caratteristiche di
estremo interesse. Fra queste un giusto rilievo merita Montisola,
o Monte Isola, una montagna che emerge dalle acque del lago d'Iseo, dividendolo
praticamente in due. Con i suoi 12,22 Kmq. é l'isola lacustre più grande d'Italia e vanta un
notevole sviluppo in altezza, raggiungendo in cima i 600 metri. Ben poco
abitata (circa 1.800 i residenti) è caratterizzata da numerose frazioni che
sorgono e si sviluppano, per lo più, sul litorale. Fin dalle origini l'attività
principale è stata la pesca, con la produzione degli strumenti relativi (reti e
imbarcazioni) e ancor oggi, a parte il turismo, questa gente vive delle risorse
del lago.
Era mia intenzione visitarla da tempo, ma passavo
sulla sponda bresciana del lago, la vedevo quasi a portata di mano e continuavo
a rimandare, anche perché, se anche è facilmente raggiungibile, per visitarla
occorre tempo, potendosi muovere solo a piedi (la circolazione delle auto è
vietata) o con un piccolo servizio di autobus. Poi, come a volte accade,
parlando con un amico è saltato fuori questo luogo e da lì a decidere di andarci,
anche se per un breve soggiorno, il passo è stato breve
e ancor più breve il salire sull'auto e partire.
Sulzano, il porto d'imbarco sulla sponda bresciana,
dista dal mio paese circa 110
Km.,
un percorso solo in apparenza lungo, poiché per i 2/3 è costituito da una
superstrada, che parte dal confine nord della provincia di Mantova e che di
fatto è utilizzabile fino a 5-6
Km. dalla meta. Quindi ci si
arriva alla svelta, lambendo Brescia sulla tangenziale sud e poi inoltrandosi
fra i vigneti della Franciacorta. Già quando si lascia questa strada a
scorrimento veloce, scendendo a Iseo, si apre un panorama di incantevole
bellezza, con una vista assai ampia del lago, che anzi si scorgerebbe tutto
fino al suo apice settentrionale, se non vi fosse di ostacolo la mole
massiccia, quasi un torrione, appunto di Montisola.
A Sulzano non ci sono particolari problemi di
parcheggio, a parte il fatto che sono tutti a pagamento. Consiglio di evitare
il più costoso prossimo all'imbarcadero e di fare due passi in più, salendo
lungo la montagna, per parcheggiare nella piazza davanti al municipio, in cui
la sosta è meno onerosa e da cui si ha una bella vista sulla nostra meta.
Il traghetto parte all'incirca ogni quarto d'ora e impiega una decina di minuti
per percorrere un braccio di lago di non più di un
chilometro.
Lo sbarco
avviene a Peschiera Maraglio, piccolo borgo in cui è
presente qualche attività di contorno a quella turistica, come un paio di
negozi di prodotti artigianali di provenienza non
locale.
Gli alberghi sono in verità pochi e tutti piccoli, ma data la bassa stagione
non c'è stata difficoltà a trovare. Non aspettatevi dei
quattro stelle, perché, nella migliore delle ipotesi, si tratta di strutture a
due stelle, però confortevoli e calde, di quel calore quasi familiare che i
grandi hotel non sono in grado di dare. Un po' più numerosi sono i ristoranti,
anzi delle vere e proprie trattorie, ubicate in luoghi incantevoli, come il Sole di Sensole,
con una bella vista sull'isola di San Paolo.
Le
specialità locali sono costituite dal pesce di lago, eccellente e cucinato
veramente bene, come i filetti dorati di persico, il salmerino ai ferri, per
non parlare di quell'autentica prelibatezza che sono le alborelle fritte.
L'aria che si respira in questo luogo è d'altri tempi; sarà per la bellezza dei
paesaggi, sarà per il fatto che non circolano
automobili, ma sembra di ritornare indietro di almeno mezzo secolo. La vita
scorre più lentamente, non c'è la frenesia che spesso altrove ci accompagna e
passeggiare sulla litoranea significa anche poter scambiare due parole
accompagnate da lunghi silenzi, durante i quali si finisce con il porsi
l'inevitabile domanda se lì si possa essere felici. La risposta? Secondo me il
clima mite, gli scorci incantevoli, la gente del posto che lavora senza
affanno, un certo isolamento dal nostro mondo possono
contribuire ad ottenere quella serenità che è spesso sopita in noi.
Può darsi che in stagione il flusso turistico alteri un po' l'atmosfera, ma i
pochi alberghi, le minuscole spiaggette di certo non
consentono una presenza massiccia, e, fatta eccezione per il turismo
giornaliero, credo che si riesca ancora a camminare quasi in solitudine.
A parte il periplo dell'isola, un percorso abbastanza lungo, con saliscendi
anche di non trascurabile pendenza, che cosa c'è da vedere?
La Rocca Martinengo, del XIV secolo, che si trova un
po' all'interno e che non è visitabile, essendo proprietà privata, il Castello Oldofredi, pure non accessibile, perché abitato, il
Santuario della Madonna della Ceriola, proprio in
cima al monte e da cui si gode un panorama di grande effetto, la piccola isola
di Loreto, sita a Nord, con un castello neogotico, però di proprietà privata
come pure la suggestiva isola di San Paolo, a sud.
Quel che è più interessante è invece andar per borghi, sostare nelle piazzette
silenziose, osservare gli ulivi che accarezzano la montagna, attendere il
tramonto immersi in un velo rosato che, poco a poco, s'incupisce per lasciar
posto all'oscurità della sera, appena scalfita dai rari lampioni, svegliarsi
presto, prima che albeggi, per osservare i pescatori che tirano su le reti e,
che ai primi strali di luce, ritornano ai porti inseguiti dai riflessi del
sole.
Il tutto in un ritmo lento, quasi statico, che sorprende e avvince, noi, che
abituati al suono della sveglia o della sirena della fabbrica, alla corsa per
il parcheggio, tutti incolonnati e già lividi di rabbia, non sappiamo
più vedere e ascoltare con il nostro cuore.
Montisola è stata una breve parentesi, un assaggio di
un mondo che credevamo perduto e che sta solo a noi ritrovare.
Link per maggiori notizie:
www.tuttomonteisola.it
www.navigazionelagoiseo.it
N.B.: La fotografia di testa è stata reperita sul web; tutte le altre sono state scattate da
me.