La
cintura di Orione
di
Danila Oppio
Avevo
ideato il nostro chalet
sgranando
parole o nessuna,
costruito
sulle ali della fantasia
In
alto, sui Monti della Luna.
Lì,
il serotino appuntamento
in
dialogo serrato di scritture,
di
poesie o del malgoverno
ipotizzando
alcune congetture.
Ora
cristallizzato nello spazio
s’è
involato oltre la stratosfera
e
nonostante l’immane strazio
cala
ancora e ancora la sera.
Sospeso
con un filo dorato
ciondola
dalla cintura d’Orione
simile
a fibbia che allaccia
e
il gigante Hunter abbraccia.
Lì,
tra Betelgeuse e Rigel
brilla
come una quarta stella
ma
la nostra casa dei sogni
appare
più luminosa e bella.
Ora
che vivi nell’universo
polvere
di stelle già sei
in
una diversa dimensione
ora
rivivi nei pensieri miei.
Pochi,
e son solo i poeti
a
lasciare il corpo mortale.
e
riescono a volare lontano
nel
divenire essenza vitale.
Il
loro pensiero trascende
le
umane miserie funeste
e
va oltre, i sogni sospende
nell’immensitudine
celeste.
Allo
chalet il fuoco ardente
nel
camino che mai si spegne
resti
nell’attesa impaziente
del
mio prossimo volo radente.
Certo
un giorno m’avvierò
su
“The stairway to heaven”
senza
fatica e pena salirò
ogni
seppur ripido scalino.
Non
temere, ti raggiungerò
dove
m’attendi ansioso
così
forse anch’io diverrò
al
pari di te, raggio luminoso.
E
saremo ancora insieme
a
fantasticar di rime e canti
come
a noi di certo conviene
In
spazi eterei e sognanti.
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