Il poeta innamorato, di Marco Santagata, edito da Guanda e recensito da Siti
Il poeta innamorato. Su Dante, Petrarca e la poesia amorosa medievale – Marco Santagata –Guanda - Pagg. 224 – ISBN 9788823517226 – Euro 18,00
Saggio
critico inusuale perché parte dal presupposto che l'esegesi critica
attuale stia sovraccaricando i testi di inutili interpretazioni e che
sia dunque più opportuno leggere i testi poetici medievali, che
trattano di amore, partendo dagli stessi, messi in relazione al
contesto culturale di riferimento. Altro presupposto è quello di
accostarsi alle poesie amorose medievali come farebbe un profano, il
quale non teme di far emergere i dubbi che sono poi alla base di
tutta l'interpretazione critica. Per fare solo alcuni esempi: perché
i poeti fanno lodano donne maritate, loro stessi sposati, e come
questa celebrazione, che è strettamente riferibile a donne realmente
esistite e delle quali si cerca ancora oggi di sapere di più, viene
recepita dalla società comunale.
In particolare il
"libretto", così lo chiama l'autore, si incentra sulla "
Vita Nova" con preziosi inserti dedicati tutti a Petrarca. Si
parte dal topos del saluto e lo si mette in relazione alla sua
presenza negli altri stilnovisti ma soprattutto, dato più
interessante, al codice comportamentale del Medioevo, per andare poi
a presentare il saluto di Beatrice come una trasgressione sociale con
implicazioni altre, di carattere prettamente analogico, richiamanti
la figura di Cristo.
Segue poi il motivo dell'incontro amoroso
in chiesa, ripercorrendo episodi della "Vita nova",
riferibili alla donna schermo, e i sonetti di Petrarca, il quale
richiama in verità come luogo d'incontro con Laura la chiesa di
Santa Chiara in Avignone solo nella celebre nota obituaria contenuta
nel Virgilio ambrosiano, mentre nei R.v.f. il poeta situa
semplicemente il giorno al venerdì santo. La sezione del saggio
intitolata "Come nasce un amore" tratta infine della
presenza femminile nelle liriche d'amore, se non situata in chiesa,
unico luogo di incontro sociale, almeno alla finestra.
La
seconda parte del libro illustra l'importanza del numero nove in
Dante e del sei in Petrarca, mettendo in evidenza il diverso
approccio con la simbologia numerica nei due autori, chiarendo
inoltre i rapporti tra realtà e finzione e tra autore e personaggio
nella "Vita nova" e nel "Canzoniere". Aspetto poi
approfondito nella terza parte che porta all' interessantissimo focus
su Beatrice e Laura contenuto nella quarta parte. E ancora ci
chiediamo chi fossero queste donne nella realtà, facendoci
convincere da Santagata, che è più utile capire, aldilà delle
prove tangibili della loro esistenza, quali personaggi esse siano
nella finzione che nutre queste due importanti opere, paradossalmente
a carattere biografico. L'ipotesi di Santagata è che in modo
particolare gli Stilnovisti abbiamo voluto scardinare i moduli
tradizionali, ricalcandoli ma in fondo tradendoli per farsi promotori
di un nuovo modello culturale: la nobiltà di spirito. Il volume si
chiude infine insistendo sui rapporti tra finzione e
biografia.
Consiglio vivamente la lettura a tutti,
studiosi o meno, il carattere divulgativo lo rende accessibile: chi
ha più conoscenze letterarie potrà leggere più velocemente le
parti didascaliche, comunque snelle, e scoprire una prospettive
inedita, mentre chi è ancorato a ricordi scolastici e si trascina
dubbi sulla poesia amorosa medievale, avrà modo di riappropriarsi di
questo patrimonio in modo più corretto e opportuno, accantonando
definitivamente l'approccio scolastico che in molti produce
conoscenza approssimata.
Siti
