Contatto, di Ernesto Flisi
Contatto
di Ernesto Flisi
Non smetterò mai
di cercare i tuoi occhi,
di indagare i tuoi silenzi ostinati,
di voler pervicacemente intuire
i tuoi inconsapevoli e tempestosi perché.
Un'era ci separa;
io cerco un filo
che unisca le distanze,
che whatsapp non colma.
Esser vicini non basta
a scavalcare i muri
che la vita frappone.
E il tempo impietoso fugge;
vorrei frenarlo, fermarlo non posso;
vorrei trasmettere,
vorrei ricevere,
prima che sia tardi
e il rimpianto ci affligga.
Mi sentirei allora
come un uccello migratore
appollaiato tutta la notte su un ramo
con la testa sotto l'ala,
ma poi felice,
alle prime luci dell'alba
e poter così, galvanizzato,
riprendere il volo.
Da Sulle rive dei fossi (Edito in proprio, 2022)